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Biden al vertice Nato, doppio disastro: scambia Zelensky per Putin e Kamala per Trump

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Due nuove mostruose gaffe per Joe Biden. La conferenza stampa al termine del vertice Nato che secondo molti commentatori dovrebbe rappresentare il "dentro o fuori" del presidente americano nella corsa alla Casa Bianca delle elezioni di novembre si risolve in un altro drammatico autogol mediatico. 

Pronti via e il leader democratico, presentando l'ucraino Volodymyr Zelensky, si riferisce a lui come "il presidente Putin" nel gelo generale dei presenti. Biden si corregge dopo un paio di secondi, con Zelensky che fa buon viso a cattivo gioco e liquida il tutto con una battuta: "Io sono migliore...". 

Biden prosegue e difende strenuamente la sua posizione di candidato: dopo aver definito il summit "un grande successo" e la Nato "più forte di quanto sia mai stata", sottolinea: "Non mi inginocchierò mai a Putin". E rilancia la sfida a Donald Trump: "Io sono il più qualificato per batterlo, l'ho battuto una volta e lo farò ancora". Altro che passo indietro, insomma: i suoi stessi compagni di partito dovranno sgomitare e pressare parecchio per convincere l'81enne, ormai una mina vagante in campagna elettorale, a rinunciare a correre alle presidenziali di novembre. 

Poi però, il secondo capitombolo. Nel tentativo di difendere anche la sua vice Kamala Harris (che secondo molti sarebbe l'unica carta in mano ai dem, disposti a lanciare lei, anche se poco amata, pur di liberarsi di Joe, ecco la frase destinata a diventare un meme: "Non avrei scelto Trump come vicepresidente se non pensassi che è qualificata per essere vicepresidente. Ma ora corro io". Con il rivale repubblicano che ironizza a caldo con un "bel lavoro, Joe". 

 

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