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Unità 910, l'arma più letale di cui dispone (ancora) Hezbollah: l'ultima minaccia

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Si chiama Talal Hamiyah uno dei militanti di spicco di Hezbollah ancora in vita: si tratta di uno dei migliori del movimento soprattutto per quel che riguarda le operazioni clandestine. Uno specialista insomma. L'uomo, quasi 60 anni, dispone ancora oggi della sua creatura, l’Unità 910. E proprio di questa potrebbe servirsi per mettere in pratica una prima vendetta contro Israele dopo l'uccisione del leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah. Qualcosa di simile è già successo nel 1992, dopo l’omicidio mirato dell’allora segretario dell’Hezbollah, Abbas Mussawi. All'epoca Hezbollah, sotto la guida di Hamiyah, si vendicò facendo saltare per aria l’ambasciata di Israele a Buenos Aires.

Diversi massacri, comunque, sarebbero attribuiti ad Hamiyah, militante considerato in grado di mettere insieme cellule miste, composte da terroristi libanesi e simpatizzanti provenienti dall’estero. Originario della valle della Bekaa, il dirigente sciita ha lavorato per qualche tempo all’aeroporto di Beirut. Poi ha lasciato tutto per dedicarsi alla lotta armata. Sarà proprio lui, infatti, ad accompagnare la trasformazione del partito di Dio in un mini-esercito. Cambiamento reso possibile anche dall’appoggio dell'Iran. Hamiyah, definito ascetico e misurato nelle frequentazioni, è inseguito da anni sia da Israele che dagli Usa, i quali nel 2017 hanno offerto per la sua cattura una taglia da 7 milioni di dollari. Secondo Washington, infatti, è coinvolto nei massacri degli anni ’80 contro obiettivi americani. Sarebbe lui, insomma, il militante che potrebbe aiutare il movimento libanese a rialzarsi dopo il duro colpo inferto da Tel Aviv. 

 

 

 

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