Quando, nell’aprile 2019, Greta Thunberg venne ricevuta da Francesco in Vaticano, Libero titolò “La rompiballe va dal Papa”, e si guadagnò lo sdegno dei benpensanti. Il tempo è galantuomo e nei sei anni passati dalla sua vacanza romana, l’attivista svedese si è molto attivata per mettere in imbarazzo i suoi difensori e riabilitare il nostro giudizio. In nome dell’ambiente, e di un sacco di altre cose, la giovanotta fece visita niente meno che a Barack Obama. Oggi forse non riuscirebbe a strappare una photo opportunity neppure a Kamala Harris - a Elly Schlein però sì, se volesse scendere un po’ di categoria -, ha collezionato figuracce e arresti in giro per il mondo. Sic transit gloria mundi, com’è effimera la ribalta...
Che fosse arrogante si era capito subito, quando a 16 anni, all’Onu, accusò i leader mondiali, che la ascoltavano fingendosi adoranti più per convenienza che per convinzione: «Avete rubato la mia infanzia e i miei sogni. Come osate?». Negli ultimi due giorni se ne è avuta la riprova. L’ormai ventiduenne ha tentato di entrare nella Striscia di Gaza, territorio di guerra, e Israele l’ha rimandata indietro, anche per difenderne l’incolumità. Sull’aereo che la riportava sana e salva a casa, sedotta da un panino la giovane strillava: «Mi avete rapito...». La realtà per lei è un’impressione. Non vuole conoscerla, le piace avere convinzioni ferme in merito a cose che ignora. Greta si è rifiutata di vedere i video della mattanza del 7 ottobre perpetrata dai terroristi di Hamas su civili inermi, bambini più giovani di lei quando picchettava scuola per difendere l’ambiente.
«Non si è mai troppo piccoli per fare la differenza» era una delle frasi cult della Thunberg sedicenne; ma si può essere troppo piccoli per difendersi, come insegna la sorte dei gemelli Bibas, e contro i macellai di Allah puoi essere anche un gigante ma non basta. Queste cose Greta, che a chi le rimproverava di aver lasciato la scuola rispondeva «come posso studiare se il mio futuro è a rischio?» (Per migliorarlo? Per metterelo in sicurezza?) non vuole saperle. Si è trovata un mestiere che le fa girare il mondo, anche se le impone di aver sempre la faccia arrabbiata, e che però le vieta di guardare l’altra faccia della medaglia.
Ora certo sarebbe alquanto riduttivo definire «una rompiballe» la giovane svedese. È una persona che è stata arrestata quasi in ogni angolo d’Europa. In Olanda per aver bloccato un’autostrada (gli ambientalisti che creano inquinanti ingorghi). In Germania per essersi opposta alla demolizione di un ex villaggio carbonifero abbandonato (vietato cancellare le tracce del male). In Svezia per aver protestato contro il blocco delle petroliere (non dovrebbe essere a favore?). Infatti a Londra è stata fermata per il motivo opposto.
Greta Thunberg, Israele le dona pane e la verità su Hamas
Bifronte come certe figure della mitologia greca, Greta Thunberg ha ormai due maschere: una farsesca e una tragica. Vole...E così via, con la costante di essersi sempre scagliata con veemenza contro le forze dell’ordine che facevano il loro lavoro. Ma d’altronde, anche lei stava facendo il suo, finché forse qualcuno non le proporrà un seggio all’Europarlamento o altrove. A quel punto chissà se andrà al lavoro in aereo anche per fare 150 chilometri, come Ursula von der Leyen, o il principe Casiraghi di Monaco le metterà ancora a disposizione il suo eco -yacht, come fece per la sua traversata transatlantica. Di certo, sarà la prima volta che avrà ottenuto uno degli scopi che si è prefissata.