Spagna, terremoto-corruzione: Sanchez trema, chi finisce nei guai

venerdì 13 giugno 2025
Spagna, terremoto-corruzione: Sanchez trema, chi finisce nei guai
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Terremoto nella politica spagnola per un caso di presunta corruzione. Coinvolto il Partito Socialista (Psoe) del premier Pedro Sánchez. L'ultimo episodio risale alla giornata di oggi, venerdì 13 giugno: i principali media iberici hanno pubblicato alcuni audio che metterebbero nei guai i protagonisti della vicenda, tra cui l'ex numero 3 socialista ed ex fedelissimo del premier, il segretario organizzativo dimissionario Santos Cerdán.

Gli inquirenti della Guardia Civil, entrati in possesso di nuovi elementi, starebbero ipotizzando possibili giri di tangenti in cambio dell'assegnazione di appalti pubblici. Molte delle conversazioni pubblicate, risalenti a periodi che vanno dal 2019 al 2023, sarebbero tra Cerdán, l'ex ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti José Luis Ábalos e il suo ex stretto collaboratore Koldo García. In alcune, gli interlocutori avrebbero parlato in modo esplicito di somme di denaro da dividere. "Io ho ricevuto 450.000 del primo giro, che sono tre contratti, e 50.000 degli ultimi due contratti, ok? E poi mi hanno dato 70.000 (...) Questi sono i miei conti, non so se sono anche i tuoi", avrebbe detto per esempio García nel 2021, secondo un audio pubblicato da Rtve. "No, non li so a memoria", avrebbe risposto Cerdán.

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Pochi minuti dopo, Cerdán avrebbe dissuaso l'interlocutore dal parlare di somme precise: "Koldo, non voglio che tu parli di questo. Non si parla di questo!". Nel frattempo, Cerdán ha chiesto alla Corte Suprema di essere considerato parte interessata nell'inchiesta. E il giudice lo ha invitato a prestare dichiarazioni spontanee il prossimo 25 giugno. Se non rinuncerà formalmente al proprio seggio da deputato, infatti, l'ex Psoe non può essere indagato senza il via libera del Congresso.

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