Droni russi in Polonia, il Cremlino: "Non di nostra competenza"

di Claudio Brigliadorimercoledì 10 settembre 2025
Droni russi in Polonia, il Cremlino: "Non di nostra competenza"

( Ansa)

2' di lettura

Chi si attendeva scuse formali dalla Russia per i 19 droni che hanno invaso lo spazio aereo della Polonia nella notte, provocando uno stato di allerta in tutta la Nato, rimarrà di sasso apprendendo la laconica risposta del Cremlino. "Non vorremmo commentare la questione in alcun modo. Non è di nostra competenza. È una prerogativa del ministero della Difesa russo", ha dichiarato all'agenzia Tass Dmitri Peskov, portavoce del presidente Vladimir Putin, scaricando di fatto ogni responsabilità. 

Non solo. Da Mosca fanno sapere che la leadership polacca non ha chiesto un contatto al Cremlino dopo le segnalazioni di droni. "I vertici dell'Unione europea e della Nato accusano quotidianamente la Russia di provocazioni. Il più delle volte, senza nemmeno provare a presentare argomentazioni", ha proseguito Peskov liquidando di fatto tutto l'accaduto come una esagerazione occidentale. 

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Ancora più minacciose le dichiarazioni del Cremlino riguardo all'Ucraina: l'invio di contingenti militari in Ucraina, ribadisce Peskov, porterà a "terribili conseguenze". "Come sempre - ha stigmatizzato il portavoce di Putin in conferenza stampa -, ci sono Paesi che assumono posizioni abbastanza fanatiche, che non capiscono o non vogliono capire le terribili conseguenze di azioni così avventate. E ci sono Paesi che comprendono la realtà molto meglio".

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Il Segretario Generale della Nato Mark Rutte ha denunciato il "comportamento pericoloso" della Russia a cui, a suo dire, l'Alleanza ha risposto "in modo molto efficace". È in corso una "valutazione completa", ma che questa incursione sia stata "intenzionale o meno, è assolutamente irresponsabile e pericolosa", ha dichiarato Rutte alla stampa. "Il mio messaggio a Putin è chiaro: porre fine alla guerra in Ucraina (...) smettere di violare il nostro spazio aereo e sapere che siamo vigili e difenderemo ogni centimetro del territorio Nato". Secondo il premier polacco Donald Tusk e l'Alto rappresentante per la politica estera dell'Unione europea Kaja Kallas, non si sarebbe però trattato di un errore ma di una azione volontaria.

Particolarmente tese le reazioni dei Paesi dell'area baltica. "Lo dico senza mezzi termini: questa è una escalation della situazione, perché il numero di droni che entrano nei territori dei paesi della Nato è in aumento e probabilmente continuerà a crescere", avverte la ministra della Difesa lituana, Dovile Sakaliene. "Tutti i Paesi della Nato dovrebbero affermare con fermezza che la difesa del confine orientale dell'Alleanza è responsabilità congiunta di tutti i suoi membri: tutta la Nato ha il dovere di proteggersi acquisendo congiuntamente capacità di difesa aggiuntive che i singoli Paesi non si possono permettere".

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Per il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani, la violazione del territorio polacco è inaccettabile: "Condanno con fermezza la violazione del territorio polacco da parte di droni russi: un fatto gravissimo e inaccettabile, che è un'offesa alla sicurezza dell'intera area euro-atlantica. L'Italia esprime piena solidarietà alla Polonia, Paese amico e alleato, ribadendo il suo impegno per la difesa della sovranità e dell'integrità territoriale. Ogni provocazione va respinta con fermezza e unità da parte dell'Europa".