Charlie Kirk & Co, sei di destra? Allora ti sparo: tutti i conservatori nel mirino

di Dario Mazzocchivenerdì 12 settembre 2025
Charlie Kirk & Co, sei di destra? Allora ti sparo: tutti i conservatori nel mirino

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C’è un aspetto dell’assassinio di Charlie Kirk che non passa inosservato - magari sottaciuto, ma alla fine balza agli occhi: che a morire è un esponente conservatore di primo piano, un trascinatore della platea trumpiana. Uno di quelli che vengono spesso accusati di aizzare le folle alla violenza e poi invece, a conti fatti, la violenza finisce per colpire loro, i conservatori, quelli di destra, ma appunto senza sottolinearlo troppo.

Eppure i casi si susseguono. Primo fra tutti, mai dimenticato: l’olandese Pim Fortuyn, carismatico leader che guadagnava consensi con le sue posizioni liberali su temi sociali e fortemente critici verso l’immigrazione e l’Islam che per lui mettevano a rischio di valori dei Paesi Bassi: ucciso il 6 maggio 2002 per mano di Volkert van der Graaf, un attivista ambientalista di sinistra, convinto di aver agito per impedire a Fortuyn di colpire i più deboli. Uno spartiacque nella storia politica olandese, la nazione della tolleranza.

IN ORIENTE

Come un momento da cui non potrà tornare indietro il Giappone è l’8 luglio 2022, data dell’assassinio di Shinzo Abe, storico primo ministro del Partito liberaldemocratico (il più longevo negli annali orientali), colpito da due proiettili esplosi a distanza ravvicinata da Testuya Yamagami con un’arma artigianale. Voleva Abe morto per dei non meglio chiariti legami con la Chiesa dell’Unificazione, nota anche come la setta Moon, a cui Yamagami aveva donato un sacco di soldi, mandando in rovina la sua famiglia.

Abe il moderato, l’architetto dei rapporti tra Tokyo e Washington lungo l’Oceano Pacifico: un tipo ben all’opposto, nei modi e nei toni, di Jair Bolsonaro, l’esplosivo ex presidente brasiliano accusato di molti mali, dal disboscamento dell’Amazzonia all’aver sottovalutato il Covid-19 mettendo a repentaglio la vita dei suoi cittadini. Uno dei cattivi di turno sulla sponda destra della politica: per lui un’accoltellata all’addome, il 6 settembre 2018, in piena campagna elettorale, dalla quale sarebbe comunque uscito vincitore. L’attentatore era tale Adélio Bispo de Oliveira, giudicato poi incapace di intendere, sulla scorta di alcuni problemi psichiatrici certificati: qualche dubbio, nell’opinione pubblica di allora, rimase, con timori che si trattasse in realtà di una macchinazione per bloccare l’onda sovranista in salsa carioca.

IN COLOMBIA

Nell’America Latina dove politica e violenza hanno incrociato a più riprese le loro strade da ultimo, in ordine di tempo, si è consumato l’omicidio del colombiano Miguel Luribe, giovane promettente di una famiglia che conosceva già il dramma della morte, con la madre, la giornalista Diana Turbay, rapita e uccisa negli anni ’90. Puntava alla presidenza dello stato con Centro Democratico, di ispirazione conservatrice. È mancato l’11 agosto, dopo quasi di mesi di agonia per le ferite alla testa dopo essere stato colpito con una pistola da un ragazzino, un quindicenne, il dito che ha premuto il grilletto per conto di un’operazione molto più complessa.

Tra tutti quello più emblematico della serie di attentati a esponenti di area conservatrice resta quello a Donald Trump, a Butler, Pennsylvania, il 3 luglio 2024, quando il proiettile sparato dal ventenne Thomas Matthew Crooks ha mancato di soffio il capo del candidato repubblicano, colpendo di striscio l’orecchio destro. Pochi millimetri per cambiare il corso degli eventi in un senso o nell’altro. Il pugno chiuso del tycoon con il sangue sul volto e l’invito ai suoi a tenere duro, a combattere, «Fight! Fight!». Oppure il 15 maggio 2024 quando il premier slovacco, Robert Fico, venne ferito al petto da quattro colpi di pistola sparati da un oppositore politico. Polemiche a seguire sull’efficienza del Secret Service, teste saltate e un’immagine simbolica che segna un’epoca politica con pochi eguali, mentre gli Stati Uniti fanno i conti con la morte di Charlie Kirk.