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Trump-Netanyahu alla Casa Bianca: pubblicato il piano Usa per la pace

di Caterina Spinellilunedì 29 settembre 2025
Trump-Netanyahu alla Casa Bianca: pubblicato il piano Usa per la pace

(LaPresse)

4' di lettura

Faccia a faccia tra Donald Trump e Benjamin Netanyahu. Il presidente degli Stati Uniti ha accolto il premier israeliano alla Casa Bianca. Al centro dell'incontro nello studio Ovale il piano Usa per la tregua e il dopoguerra a Gaza. Il premier israeliano si è scusato con il primo ministro del Qatar, Mohammed bin Abdulrahman bin Jassim al Thani, per l'attacco israeliano in Qatar del 9 settembre. Lo riporta Channel 12 spiegando che Netanyahu ha parlato telefonicamente per diversi minuti con Al Thani dalla Casa Bianca.

L'emittente ha riferito che Netanyahu si è scusato per aver violato la sovranità del Qatar nell'attacco a Doha e ha espresso rammarico per l'uccisione di una guardia di sicurezza qatariota nell'attacco. Secondo Channel 12, le scuse sono fondamentali per l'attuale sforzo di finalizzare un accordo per porre fine alla guerra a Gaza e garantire il rilascio di tutti gli ostaggi, poiché il Qatar si è rifiutato di mediare i negoziati con Hamas dopo l'attacco israeliano, che ha preso di mira diversi leader chiave di Hamas a Doha. 

Stando alla nota della Casa Bianca, il presidente Usa ha espresso il desiderio di rilanciare le relazioni tra Israele e Qatar dopo anni di reciproche lamentele e incomprensioni. I leader hanno accettato la proposta del presidente di istituire un "meccanismo trilaterale per migliorare il coordinamento, migliorare la comunicazione, risolvere le reciproche lamentele e rafforzare gli sforzi collettivi per prevenire le minacce". Inoltre, hanno sottolineato il loro "impegno comune a lavorare insieme in modo costruttivo e a dissipare le percezioni errate, consolidando al contempo i legami di lunga data che entrambi hanno con gli Stati Uniti". Il primo ministro Al Thani ha accolto "con favore" queste rassicurazioni, sottolineando la disponibilità del Qatar a continuare a "contribuire in modo significativo" alla sicurezza e alla stabilità regionale.

I leader hanno anche discusso "una proposta per porre fine alla guerra a Gaza", le prospettive per un Medio Oriente più sicuro e la necessità di una maggiore comprensione tra i loro Paesi. Nel frattempo il team del presidente degli Stati Uniti ha apportato "cambiamenti radicali" alla sua proposta di pace per Gaza per renderla più "realistica" da accettare da parte di Israele. A riferirlo un alto funzionario vicino a Israele. Quest'ultimo ha rivelato: "Sappiamo che Hamas non accetterà il disarmo. Non sono pronti a rilasciare gli ostaggi in una sola volta, e non sono pronti a rilasciare tutti se non ci sarà la garanzia assoluta che la storia sia finita e che non ci sia una guerra, e anche in quel caso, c'è il dubbio che manterranno la parola data". 

Il nuovo piano? In base alla proposta Gaza dovrebbe diventare una "zona libera dal terrorismo e deradicalizzata, che non rappresenta una minaccia per i suoi vicini". L'enclave, si legge nel testo, sarà "sviluppata a beneficio della sua popolazione, che ha sofferto abbastanza". La Striscia di Gaza sarà governata da un "comitato palestinese tecnocratico e apolitico" con la supervisione di un organismo internazionale di transizione presieduto dal presidente degli Stati Uniti, Donald Trump. Il piano di pace in 20 punti pubblicato dalla Casa Bianca per porre fine al conflitto in corso prevede che "Gaza sia governata sotto la governance transitoria temporanea di un comitato palestinese tecnocratico e apolitico, con la supervisione e la supervisione di un nuovo organismo internazionale di transizione, il 'Board of Peace', che sarà presieduto e presieduto dal presidente Donald J. Trump". La proposta include anche una disposizione in base alla quale verrà redatto un "piano di sviluppo economico di Trump per ricostruire e rivitalizzare Gaza", che istituirà una zona economica speciale con tariffe e tariffe di accesso preferenziali "da negoziare con i paesi partecipanti".

"Oggi è un giorno storico per la pace", ha commentato Trump a margine dell'incontro lanciando un avvertimento ad Hamas: "Sento se accetterà, altrimenti pieno sostegno a Bibi per fare quello che deve". Poi il capo della Casa Bianca ha ringraziato in conferenza stampa il premier israeliano "per aver accettato il piano" per far finire la guerra a Gaza. Il presidente Usa ha bacchettato i Paesi, anche europei, "che hanno stupidamente riconosciuto la Palestina. Siamo molto vicini a un accordo per mettere fine alla guerra".

 A prendere la parola in conferenza stampa anche Netanyahu. Il premier israeliano ha ringraziato il presidente Trump, definendolo, come aveva già fatto in passato "il più grande amico di Israele". E ancora: quello di oggi "è un passo cruciale per porre fine alla guerra a Gaza e per l'avanzamento della pace in tutto il Medioriente, e anche oltre, nei paesi musulmani. Sostengo il piano, che porterà al raggiungimento dei nostri obiettivi". Infine Netanyahu ha promesso di "finire il lavoro" a Gaza se Hamas non accetta il piano di Donald Trump.

A stretto giro Hamas ha fatto pervenire la propria risposta: "La resistenza armata è un diritto del popolo palestinese finché esiste l'occupazione. Se il popolo palestinese sarà liberato e verrà creato uno Stato palestinese, allora non ci sarà più bisogno né di resistenza né di armi, e ciò farà parte dell'entità palestinese. Tony Blair è una figura inaccettabile per il nostro popolo. Abbiamo accettato la formazione di un comitato che non rappresenti alcuna fazione palestinese per gestire gli affari di Gaza dopo la guerra, e non accetteremo l'imposizione di una tutela straniera sul nostro popolo. Il nostro popolo è perfettamente capace di gestire i propri affari da solo".