Il cambiamento climatico "non porterà alla fine dell'umanità": Bill Gates lo ha scritto in un lungo memorandum pubblicato sul proprio blog in vista dell'apertura del vertice sul clima Cop30 in Brasile. Dunque ci ripensa e ammorbidisce di parecchio quelle che sono sempre state le sue posizioni sul tema. In altre parole, il fondatore di Microsoft cerca di minimizzare l'allarmismo e di reindirizzare gli sforzi verso il miglioramento della vita nei paesi in via di sviluppo. Secondo lui, infatti, è sulle popolazioni dei Paesi più poveri che il cambiamento climatico produrrà i suoi effetti più gravi.
Pur parlando di un "problema molto importante" a cui va trovata una soluzione, Gates ritiene comunque che le "prospettive apocalittiche stanno spingendo la comunità a concentrarsi troppo sull'obiettivo di tagliare le emissioni a breve termine". E questo - ha spiegato - porta a sottrarre risorse alle "cose più efficaci che dovremmo fare per migliorare la vita in un mondo che si sta riscaldando". A suo dire, dunque, l'approccio per affrontare il riscaldamento globale causato dall'uomo dovrebbe essere proporzionato e pragmatico.
Bill Gates, attacco paranoico a Elon Musk: "Una follia, come vuole colpire gli altri Paesi"
"Folle che lui voglia destabilizzare la situazione politica negli altri Paesi": Bill Gates, intervistato dal S...Poi ha aggiunto che anche se il cambiamento climatico avrà "gravi conseguenze", la specie umana sarà comunque "in grado di vivere e prosperare nella maggior parte dei luoghi della Terra per il futuro prevedibile". Invece, ha sottolineato, per la maggior parte dei poveri del mondo, la povertà e le malattie restano i problemi più urgenti. Di qui l'invito a concentrarsi più sull'assicurare che "meno persone vivano in povertà e in cattiva salute, così che il maltempo non rappresenti per loro una minaccia così grande".




