«Jesus was a palestinian, born under occupation», ovvero secondo Greta Thunberg, e il movimento “Slow Factory” che ha prodotto tale post su Instagram, Gesù era un palestinese ed è nato sotto occupazione.
«Per i cristiani del mondo» spiega ancora Greta alias “Slow Factory” nei commenti, «il figlio di Dio che adorate è nato a Betlemme, in Palestina, oggi sotto una violenta occupazione. Se quel bambino nascesse oggi, molto probabilmente verrebbe imprigionato in una prigione militare israeliana». Siamo proprio sicuri?
Se c’è un lato positivo dei social è che ogni fandonia viene svelata. Non c’è fesseria su Instagram, X o Facebook che non trovi un commentatore di buona volontà pronto a spiegare con poche efficaci parole e con qualche ragione perché sia tale. Questo Greta Thunberg dovrebbe saperlo bene, vista la sua giovane età non ha nemmeno le scuse di un boomer poco avvezzo a tali strumenti che si lascia prendere dalla foga, per cui prima di scrivere certe sciocchezze su qualcosa che non conosce con la dovuta profondità dovrebbe almeno documentarsi prima. Ma l’ex eroina del clima, ora della difesa palestinese, deve ritenersi al di sopra di certe sottigliezze come d’altronde tutti quelli che credono di possedere la verità svelata. No, Gesù non era certo palestinese nel senso in cui lo intendiamo ora, Gesù è nato a Betlemme, odierna Palestina, ma sarebbe come dire che l’imperatore Traiano fosse spagnolo e non romano, in quanto nato nell’attuale Spagna, o Costantino fosse serbo, in quanto nato nell’attuale Serbia.
Greta Thunberg arrestata a Londra: caos in centro, perché scattano le manette
La giovane attivista climatica Greta Thunberg è stata arrestata oggi a Londra mentre partecipava a una manifestaz...Gesù era ebreo, nacque a Betlemme per via del censimento imposto da Augusto in tutto l’impero che costrinse Maria e Giuseppe a recarsi nella città di origine del padre che era affollata, costringendoli a ripararsi in un ricovero per animali. Come scrive george.andralph più sotto “il termine «palestinese» come identità nazionale non esisteva nel I secolo. Il nome Palestina fu applicato dai Romani dopo il 70 d.C., decenni dopo la morte di Gesù, specificamente per punire gli ebrei in seguito alle rivolte. Gesù non si sarebbe identificato come palestinese. Si sarebbe identificato come ebreo, residente nella Giudea occupata dai romani”. D’altronde cosa identifica gli ebrei se non la religione che professano da milleni? Gesù nacque da una famiglia di ebrei, fu circonciso e, secondo il Vangelo di Luca, a 12 anni leggeva la Torah nel tempio, discuteva le Scritture con i dottori della Legge, “cresceva in sapienza, età e grazia” da buon ebreo. Altri post fanno notare che anche sotto un punto di vista prettamente religioso l’affermazione di Greta è una bestialità. «Questo post dovrebbe essere segnalato» scrive marianne_deuxn, «Gesù è il discendente di Davide. È nel Vangelo di Matteo. Istruitevi e smettetela di infilare la Palestina in ogni cosa». LePodolico fa notare: «Dopo che Gesù nacque a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode, alcuni Magi giunsero da oriente a Gerusalemme e chiesero: “Dov’è colui che è nato, il re dei Giudei? Abbiamo visto spuntare la sua stella e siamo venuti ad adorarlo”».
Ma d’altronde, come scrive misterstonehill, secondo la logica di Greta, tutti gli ebrei della zona sarebbero considerati palestinesi, «ma la tua narrazione selettiva è quella che cerca di riscrivere la storia nella speranza di fare il lavaggio del cervello a un ingenuo e credulone come te». Chiude Mikebenson, lapidario: «Puoi anche odiare il governo di Israele, ma se pubblichi e ripeti bugie idiote, fai apparire te e il tuo attivismo stupidi e pieni di odio».




