Il Pentagono scende a patti con WikiLeaks sui documenti segreti
L'esercito collaborerà con i gestori del sito. Una volta stralciati i riferimenti degli informatori afghani, via libera alla pubblicazione
Sembra essere giunto il lieto fine nella querelle tra il Pentagono e WikiLeaks, il sito che diffonde materiale riservato finito nel mirino della Casa Bianca per aver pubblicato informazioni sulla guerra in Afghanistan che avrebbero potuto mettere in pericolo i collaboratori delle truppe alleate in medioriente. Washington ha infatti accettato la proposta fatta nei giorni scorsi dal fondatore del sito, Julian Assange, il quale si è detto disponibile a scremare i 15.000 file segreti sulla Guerra in Afghanistan non ancora pubblicati, stralciando quelle informazioni sensibili che avrebbero messo in pericolo i civili afgani più vicini alle truppe a stelle e strisce. A occuparsi della vicenda sarà lo stesso esercito americano che, in collaborazione con i responsabili del controverso portale, segnaleranno e offuscheranno le informazioni ritenute più nocive per la sicurezza in Afghanistan. Oltre all'eliminazione di tali riferimenti, l'accordo perfezionato dall'avvocato di Wikileaks e dal consulente legale della Us Army non proibisce al sito di poter in futuro pubblicare i rimanenti documenti riservati; del resto, però, pochi a Washington si erano illusi di poter imporre questo veto.