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L'estrema desta svizzera spinge i delinquenti stranieri alla frontiera

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L'Udc propone la revoca del diritto di soggiorno ai non elvetici che commettono reati. Il referendum il 28 novembre

Roberto Amaglio
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Si preannuncia un altro giro di vite della Svizzera contro gli stranieri. L'estrema destra populista svizzera (Udc), infatti, ha ottenuto un'altra vittoria riuscendo a fissare per il 28 novembre prossimo un referendum incentrato sulla possibilità di revocare il diritto di soggiorno ai non svizzeri che abbiano commesso reati. La proposta dell'Udc è chiara e intransigente: la revoca del diritto di soggiorno agli stranieri con la fedina penale sporca scatta automaticamente, indipendentemente dalla gravità del reato. Campagna pubblicitaria - Per convincere l'opinione pubblica a votare sì al referendum l'estrema destra ha già dato vita a una campagna pubblicitaria aggresssiva e che prende spunto da quella già effettuata (con risultati eccellenti) in occasione delle ultime elezioni federali. I manifesti dell'Udc puntano sugli effetti forti: sul viso di un uomo muscoloso e barbuto appare una striscia nera con la scritta: "Ivan S., stupratore e presto svizzero?"; la stessa formula viene declinata con "Faruk B., assassino", "Ismir K., parassita sociale" e "Detlef F., pedofilo". Del resto l'Udc aveva già fatto leva su questi temi nel tanto criticato spot anti-frontalieri, in cui i lavoratori non autoctoni venivano paragonati a topi da espellere. Per mitigare gli effetti della proposta dell'estrema destra, è stato lo stesso parlamento elvetico a elaborare una proposta meno intransigente, una sorta di compromesso che sarà ugualmente sottoposto al voto. L'idea è quella di inserire un elenco limitato di reati per i quali scatterebbe la revoca del diritto di soggiorno.

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