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Giancarlo Giorgetti e Mario Draghi, asse contro il caro-bollette: "Perché a pagare il conto deve essere l'Europa"

Draghi e Giorgetti

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Prima Draghi, poi Giorgetti: l'Italia chiede alla Ue il conto della transizione ecologica. L'Europa insomma, sostiene il nostro governo, si assuma la responsabilità di ciò che ha deciso per salvare il pianeta i cui costi non possono ricadere in toto sui singoli Stati, né tantomeno sulle spalle dei cittadini. Nel corso di un collegamento con la 14esima edizione del Festival Città Impresa di Vicenza il ministro dello Sviluppo Economico ha assicurato che il governo «saprà intervenire sull'impatto del costo delle bollette, soprattutto per i consumatori e per le aziende, soprattutto quelle che hanno portato avanti progetti green».

APRIRE GLI OCCHI - Ma ha anche sottolineato che «paradossalmente la disgrazia dell'aumento delle bollette ci consente di aprire gli occhi e vedere che la transazione ambientale ha un prezzo». Ovviamente, ha aggiunto Giorgetti, «sulla bolletta confluiscono tutta una scelta di politiche economiche ed energetiche», anche scelte sbagliate del passato, come ad esempio «quella di non possedere il nucleare per l'approvvigionamento di energia». Ma i costi non sono uguali per tutti, e non solo per gli errori citati, commessi peraltro in buona fede e con motivazioni perlopiù ecologiche.

 

 

I Paesi del Nord Europa, come ha detto Draghi al vertice Eu Med 9 di Atene, «dipendono meno da certi idrocarburi» rispetto ai Paesi del Mediterraneo, ed è per questo che «dobbiamo sederci insieme e ragionare molto attentamente a livello europeo». Così come è disposto a ignorare le conseguenze disastrose dei cambiamenti climatici, «nessuno di noi è disposto ad aumentare il costo sociale di questa transizione». Insomma, gli Stati più esposti vanno protetti dall'aumento del gas naturale, «i più deboli dall'aumento delle bollette».

Come sulla questione degli immigrati non basta fissare degli obiettivi e lasciare che poi i membri dell'Unione se la sbrighino da soli, ci sono Stati che devono controllare migliaia di chilometri di confini, altri no. «E' un problema europeo per il quale servono soluzioni europee» ha puntualizzato il premier spagnolo Pedro Sanchez. E' necessario dunque, sostiene il governo, che l'Europa agisca come Unione, con tutto il suo peso politico ed economico. Faccia come ha fatto con i vaccini, è questa la proposta di Draghi, si presenti sul mercato del gas naturale come acquirente unico, così da «contrastare l'aumento dei costi».

 

 

Strada complicata ma necessaria anche perché il costo sociale della transizione ecologica, sommato a quello del Covid, rischia di essere così dirompente da mettere in dubbio l'esistenza stessa della transizione e il raggiungimento degli obiettivi prefissati. Si pensi ad esempio alle rivolte dei gilet gialli in Francia, nate come reazione alle prime timide misure del governo di Parigi per assecondare i parametri imposti dalla transizione energetica. E il gas, l'elettricità, l'energia, sono solo il primo dei problemi.

APPROVVIGIONAMENTO - Come ha ricordato Giorgetti a inizio mese, al salone del mobile, «la pandemia ci lascia in eredità non solo le restrizioni dei lockdown, ma anche l'alterazione complessiva dei mercati di approvvigionamento delle materie prime, dove purtroppo i Paesi che prima hanno risolto i loro problemi hanno occupato posizioni di privilegio mentre altri non hanno la possibilità di operare». Contro questa logica il Governo italiano, da solo, può fare ben poco. «Se mai è l'Europa che può attuare delle misure di contenimento» ha aggiunto il ministro ieri. E' l'Ue che deve svegliarsi, abbandonare i vecchi schemi mettendo sul piatto della bilancia tuttoil suo peso politico e strategico. I singoli Stati da soli non possono nulla contro chi controlla l'offerta delle materie prime essenziali per il nostro futuro, contro chi ne ha il monopolio e decide acquirenti e prezzo. Contro chi di fatto le utilizza come «strumento di forza e potere verso gli altri Paesi». «Riflessioni geopolitiche ma che prima o poi dovremmo discutere» sostiene Giorgetti. Ne va delle nostre tasche, ne va del nostro futuro.

 

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