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Variante Omicron, Draghi piega l'Europa: chi chiude i confini, slavina politica su Bruxelles

Antonio Castro
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Pessimi segnali. La diffusione del virus, nella sua variante Omicron (ma non solo), mette in allarme le cancellerie di tutta Europa. E fa impennare il livello di allerta delle istituzioni di monitoraggio. Andrea Ammon, direttrice dell'Ecdc, il centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, non adopera certo mezzi termini. La direttrice invita gli Stati membri a pianificare immediatamente «un aumento della capacità dei sistemi sanitari di trattare il maggior numero di casi previsto». Puntualizzando che c'è la concreta «probabilità di un'ulteriore diffusione della variante Omicron nell'Ue/See come molto alta».

 

 

 

E l'Ecdc ritiene che Omicron «causi ulteriori ricoveri e decessi, oltre a quelli già previsti dalle precedenti previsioni che considerano solo la variante Delta». Inevitabile, quindi, che il Consiglio europeo di oggi e domani (16 e 17 dicembre) si avviti sulla nuova emergenza. E qui rimedi che alcuni singoli Stati hanno già adottato. E se è vero che il potenziamento delle misure «potrà in qualche modo frenare l'avanzata» della nuova variante, ciò consentirà «ai Paesi di guadagnare tempo prezioso per un'ulteriore diffusione della vaccinazione e prevenire un improvviso impatto elevato da questa variante». Se è vero che i richiami vaccinali «aumenteranno la protezione contro gli esiti gravi di Delta e possibilmente di Omicron», l'Ente europeo di controllo martella perché i governi accelerino per «la rapida reintroduzione e rafforzamento degli interventi non farmacologici».

 

 

 

 

Vale a dire tamponi, limitazioni alla diffusione, ripristino delle attività da remoto per ridurre la possibilità di contagio. Se è vero che i vaccini hanno salvato la bellezza di mezzo milione di persone dal contrarre il virus, da soli non bastano. «Nella situazione attuale, la sola vaccinazione non consentirà di prevenire l'impatto della variante Omicron, perché non ci sarà tempo per colmare le lacune vaccinali ancora esistenti», sottolineano da Bruxelles. Adesso si teme che «la variante Omicron possa causare ulteriori ricoveri e decessi, oltre a quelli già previsti dalle precedenti previsioni che considerano solo la Delta».

 

 

 

 

Forse in forma meno grave, ma sempre in grado di mettere sotto pressione un sistema sanitario già pesantemente affaticato. Irlanda, Portogallo, Italia e ieri pure la Grecia hanno cominciato ad alzare barricate di monitoraggio ai confini. Tamponi in arrivo (per intercettare i positivi più o meno vaccinati), quarantene obbligatorie, veri e propri blocchi alla libera circolazione. Ieri pomeriggio Palazzo Chigi ha notificato alla Commissione europea le nuove restrizioni introdotte per i viaggiatori dall'Ue. Adesso spetterà all'Esecutivo Ue analizzarle.

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