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Metsola: "Armi pesanti all'Ucraina". Europa in guerra con Putin?

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Sono sempre più drammatiche le accelerazioni europee verso la guerra frontale con la Russia. "L'Ucraina ha bisogno di armi pesanti e di carri armati - ha affermato Roberta Metsola, esponente maltese del Ppe e presidente del Parlamento europeo -. Gli Stati membri possono fornirli mentre la Russia intensifica la sua invasione e diventa sempre più disperata. Dobbiamo rispondere in modo proporzionato". Poche ore prima sempre l'Europarlamento aveva messo nero su bianco la richiesta a Paesi membri e alleati di mettere a punto una risposta "rapida e decisiva" nel caso Vladimir Putin sganciasse l'atomica contro l'Ucraina. L'invio di armi pesanti a Kiev, nonché il programma di addestramento di militari ucraini annunciato dall'Alto rappresentante della politica estera Ue Borrell, secondo il Ministero degli Esteri russo configurerebbe per l'Europa il ruolo di "parte in causa del conflitto", con tutte le conseguenze militari del caso.

"La nostra spinta per la pace deve essere accompagnata da una spinta per la giustizia", ha poi spiegato la Metsola nel suo discorso di apertura al Consiglio europeo informale di Praga. "Una spinta verso la responsabilità per numerosi e documentati crimini di guerra commessi sul suolo europeo. E' tempo per tutti noi di sostenere un Tribunale internazionale speciale che chieda conto a tutti i responsabili dei loro crimini". Parole che fanno riferimento diretto a quanto sta accadendo in Ucraina. "Questo è importante per tutte le famiglie distrutte e le vite spezzate, per richiamare una parvenza di giustizia e come monito al mondo che questi crimini non potranno mai essere commessi impunemente".

L'Europa, ha ricordato ancora la presidente maltese - "si trova ancora una volta a un punto di svolta. Ci troviamo in un momento in cui le scelte che facciamo adesso ci definiranno in futuro". "Non abbiamo voluto questo momento, ma dobbiamo affrontarlo. Dobbiamo affrontare un mondo che sta cambiando e che spinge l'Europa a cambiare con esso. La guerra sta entrando in una nuova fase, è indispensabile capire a che livello sono esposti Paesi come gli Stati Baltici, la Svezia, la Finlandia e la Danimarca. Gli Stati membri hanno bisogno del pieno e inequivocabile supporto dell'Ue. Ucraina e Moldova devono continuare a percorrere la strada verso l'adesione all'Ue e dobbiamo continuare a preparare il terreno per l'allargamento, per i Balcani occidentali, per la Georgia. Se vogliamo rimanere credibili - ha concluso -, dobbiamo anche procedere con l'adesione a Schengen per la Bulgaria, la Romania e ora la Croazia. E' in questo contesto che la comunità politica europea può lavorare al meglio".

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