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Immigrazione, la Meloni a Granada: "Capisco Orban, cosa mi ha confidato Scholz"

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Polonia e Ungheria "comprensibili", ma per l'Italia e l'Europa non sarà un problema. Lo spiega la premier Giorgia Meloni dopo aver partecipato al Consiglio europeo informale di Granada, in Spagna Sul tavolo, l'accordo sui migranti e le modifiche al bilancio. Il premier ungherese Viktor Orban ha detto, testualmente, che sull'immigrazione "Polonia e Ungheria sono state stuprate legalmente" da Bruxelles e che dunque è assolutamente "impossibile" trovare un'intesa. 

L'opposizione di Polonia e Ungheria sul Patto per le migrazioni e l'asilo "è una cosa che comprendo perfettamente ma non pregiudica il lavoro fatto", mette in chiaro la Meloni, che con Orban ha un canale di dialogo privilegiato. "L'Italia - spiega la presidente del Consiglio - ha votato il Patto sulle migrazioni e l'asilo perché le nuove regole sono migliori delle precedenti. Ma la redistribuzione non è la priorità: finché continuiamo a parlare di come distribuiamo queste persone all'interno dell'Ue non solo produciamo un pull factor ma nessuno può pensare di risolvere il problema in casa sua scaricandolo su un altro. E' un dibattito di una vecchia percezione".

Il Patto, ricorda Meloni, "l'Italia l'ha votato, le posizioni tra Italia, Polonia e Ungheria sono diverse perché sono diverse le condizioni geografiche. Anche l'opposizione di Polonia e Ungheria dipende da questo, non dalla strategia italiana sulla quale anche loro sono d'accordo, ma il fatto che a maggioranza si sia deciso qualcosa che precedenti Consigli avevano stabilito, loro dicono, che si dovesse decidere all'unanimità. Loro hanno solo questo strumento per far sentire la loro voce, è una cosa che comprendo perfettamente ma non pregiudica il lavoro fatto".

Uno dei temi è anche la posizione della Germania, decisiva. "Scholz (il cancelliere tedesco, ndr) mi ha confermato il sostegno che aveva già dato al nostro lavoro in Tunisia, è perfettamente consapevole del fatto che è l'unico lavoro che può dare risultati seri - conclude Meloni -. Tutti dicono che quel lavoro deve essere replicato anche in altri Paesi. Non mi risulta che sia stato chiesto di rendere la Tunisia un Paese non sicuro. Scholz è consapevole del fatto che la strategia proposta dall'Italia è l'unica che può essere efficace. Mi ha detto che bisogna andare avanti". 

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