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Tajani contro Macron: "Così sarà Terza guerra mondiale nucleare"

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"Si rischierebbe la Terza guerra mondiale". E' esplicito, il ministro degli Esteri Antonio Tajani, nel ribadire il no dell'Italia a qualsiasi coinvolgimento militare diretto in Ucraina. Il nostro paese, spiega il vicepremier e leader di Forza Italia al Corriere della Sera, sta "dalla parte" di Kiev "fin dal primo momento. Lo siamo dal punto di vista finanziario, economico in vista della ricostruzione, progettuale come testimonia l'accordo per Odessa, materiale e anche militare. Ma non siamo in guerra con la Russia. Non lo siamo mai stati". 

Una netta presa di distanza dall'accelerazione bellicista del presidente francese Emmanuel Macron, che nelle ultime ore ha detto di non poter escludere l'invio diretto di soldati in Ucraina. Non è previsto "alcun intervento diretto dei nostri militari in quel conflitto, con carri armati, aerei o uomini - puntualizza Tajani -. Non se n'è mai parlato in ambito Nato e non capiamo perché oggi si debba evocare uno scenario del genere, che avrebbe conseguenze pericolosissime, anche una terza guerra mondiale".

"Il nostro obiettivo è ottenere la pace, non allargare la guerra. Per questo aiutiamo l'Ucraina a resistere, per questo non resteranno soli, per arrivare a una fine dell'ostilità senza che uno Stato abbia occupato l'altro. Ma non ha a che fare, lo scandisco, con un nostro intervento diretto", puntualizza ancora il capo della Farnesina, secondo cui questa posizione "è assolutamente condivisa da tutti, nessuno in ambito Nato ha mai parlato di intervento diretto, sappiamo bene quali conseguenze potrebbe avere un conflitto che rischierebbe di sfociare in nucleare. Dico di più, anche nella stessa Nato è stato deciso che l'Ucraina potrà entrare a far parte dopo la fine del conflitto, perché se l'ingresso fosse immediato saremmo costretti a intervenire a difesa di un paese dell'alleanza attaccato".

Riguardo le dichiarazioni di tutt'altro tono di Macron, Tajani si mostra perplesso: "Non capisco, non so se incidere sia la campagna elettorale, che influenza l'atteggiamento di tanti leader alla prova del voto. Magari vuole evidenziare le differenze con partiti filo-russi come quello della Le Pen. Ma noi siamo su tutt'altra posizione".

Su eventuali ulteriori aiuti militari l'Italia intende parlare in ambito G7, Nato ed europeo, sottolinea infine il ministro: "E una cosa certa diventa sempre più urgente coordinare, rafforzare, unire l'Europa in una difesa comune. Perché quando Trump dice che l'America non penserà più a difendere tutti, tocca un tema delicato noi come lui e dobbiamo avere una forza autonoma non perché siamo militaristi ma perché si vis pacem, para bellum. La storia ce lo insegna. Avete forse armate forti al deterrente alla guerra". 

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