Finanza: attivi bancari islamici +24% in oriente, in Italia situazione bloccata

domenica 20 maggio 2012
Finanza: attivi bancari islamici +24% in oriente, in Italia situazione bloccata
2' di lettura

Milano 17 mag. (Adnkronos) - Dal Golfo alla Malesia la finanza piace quando si veste di sharia. In Europa non ha ancora sfondato, mentre in Italia non riesce ancora a sbarcare. Tra il 2006 e il 2010 gli attivi bancari islamici nei paesi del Golfo, in Turchia, Malesia e Indonesia, sono cresciuti con una media annua del 24% a fronte di aumento del 15% degli attivi delle banche tradizionali. In Europa, Regno Unito compreso, le banche Islamiche non riescono ancora a fare utili netti. Sono dati che emergono dal rapporto Monte dei Paschi di Siena 'Finanza islamica nel mondo, un buisness profittevole per l'Europa?'. Tirando le somme del rapporto risulta che la finanza islamica e' un affare d'oro nel Golfo e in Asia, ma fatica ancora a penetrare in Europa e Nordafrica. Con 22 istituti che offrono prodotti islamici e attivi in crescita (1,1 miliardo di sterline nel 2011) il Regno Unito e' il paese non mussulmano dove la finanza islamica e' piu' diffusa. Come spiega Hatem Abou Said, rappresentante di Al Baraka Banking Group, all Adnkronos, sotto il Big Ben hanno rapidamente modificato le leggi per permettere l'utilizzo di strumenti di finanza islamica. Buoni risultati pero' ancora non se ne vedono: il settore islamico nel Regno Unito ha perso, tra il 2008 e il 2011, circa 90 milioni di sterline. In Italia la situazione e' bloccata. Nell'elenco dell'Associazione italiana banche estere e' presente soltanto una banca araba, la marocchina Chaabi Bank che ha cominciato a offrire prodotti islamici sul mercato francese nel 2011 (inziativa che secondo il rapporto Mps sta avendo successo con 500 nuovi depositi aperti ogni mese). (segue)