Il giorno dopo ruota tutto intorno alle scelte della Cgil. La confederazione di Corso d’Italia si è presa tre giorni di tempo per decidere se sottoscrivere o meno l’accordo quadro sugli esuberi Alitalia, già firmato da Cisl, Uil, Ugl e associazioni di categoria. E se il ministro dei Trasporti, Maurizio Lupi, ricorda che «l’accordo è valido anche senza la Cgil», l’Ad della compagnia, Gabriele Del Torchio, si dice «fiducioso» e auspica che possa sciogliere la sua riserva. Trattativa difficile - Le parole di Lupi sono quelle che spiegano l’epilogo di una trattativa difficile. «Mi auguro che la Cgil si sia presa tre giorni per capire l’importanza dell’opportunità che abbiamo davanti e che quindi firmi l’accordo», dice, aggiungendo: «se non firma, l’accordo è valido comunque, con l’80% dei lavoratori rappresentati dalle altre sigle sindacali». In Corso d’Italia, in queste ore, si valutano i contenuti dell’accordo e si registrano posizioni con sfumature diverse. Netta la presa di posizione del segretario nazionale della Filt, Mauro Rossi, che affida a un tweet tutto il suo disappunto: «un accordo separato. Uno scempio dei diritti dei lavoratori. Impossibile da firmare. Da contrastare in ogni sede». Più articolata l’analisi del segretario confederale, ex leader Filt, Fabrizio Solari. «Restiamo attenti allo sviluppo del confronto e valuteremo il da farsi con il massimo di coinvolgimento dei lavoratori. L’ unica cosa che mi sento di escludere è che la Cgil si estranei dalla vicenda». Anche Del Torchio, in una nota, fa riferimento alle scelte della Cgil. «Voglio ringraziare i Sindacati Cisl, Uil, Ugl e le Associazioni Professionali Anpac, Anpav e Avia che ieri sera hanno capito l’urgenza e la necessità di trovare un accordo, assumendosi la responsabilità di una scelta che assicuri un futuro di sviluppo ad Alitalia e la garanzia del posto di lavoro a più di 11 mila persone della Compagnia, a cui si aggiungono tutti i lavoratori dell’indotto», dice, per poi aggiungere: «sono fiducioso che, con lo stesso spirito, anche chi non ha ancora sciolto la riserva possa arrivare alla sottoscrizione di questo accordo, doloroso ma necessario per ridare sviluppo e prospettiva all’intero settore». Il manager rivendica tutta l’importanza dell’accordo raggiunto. «È un altro passo decisivo di questa road map che mi auguro a breve ci porterà alla definizione dell’alleanza strategica con Etihad Airways». Gli altri sindacati - L’ingresso di Etihad nel capitale di Alitalia, prosegue Del Torchio, «sosterrà la nascita di un nuovo vettore italiano molto competitivo, con una forte proiezione verso l’estero e caratterizzato da un grande progetto industriale e da un’offerta di altissima qualità». Tutto questo «favorirà lo sviluppo della Compagnia, del trasporto aereo nazionale e, soprattutto, dell’intero sistema turistico e produttivo del nostro Paese». Una valutazione raccolta dal leader Cisl, Raffaele Bonanni, che chiede con forza la garanzia del governo rispetto a quanto concordato. «Noi abbiamo saputo conciliare gli interessi generali del paese con quelli dei lavoratori di Alitalia, garantendo la nascita di un nuovo vettore aereo italiano altamente competitivo e di grande qualità», premette. Ora, rilancia, «tocca al Governo far rispettare l’accordo sulla ricollocazione puntuale di tutti i lavoratori che andranno in mobilità». Bonanni, quindi, avverte: «la Cisl vigilerà sul rispetto coerente di tutti i punti dell’intesa per non lasciare per strada nessun lavoratore di Alitalia». Il cronoprogramma - Lupi, intanto, parla della prossima settimana come di quella «decisiva» per la chiusura dell’operazione Alitalia-Etihad, scandendo l’agenda dei prossimi giorni. Lunedì «incontreremo imprese e banche; martedì ci sarà un incontro ulteriore con i sindacati per il contratto e la riduzione del costo lavoro. Poi arriverà Hogan per la definizione del contratto». Il 22 luglio Lupi sarà a Bruxelles per «presentare il programma del semestre e aggiornare in maniera definitiva sul lavoro fatto per questo grande accordo industriale». Quindi, il ministro conclude: «vogliamo libera concorrenza, adesso le compagnie devono fare i conti con l’Italia protagonista nel settore». Intanto, per ora, bocche cucite a Parigi, al quartier generale di Air France-Klm, da dove un portavoce della compagnia risponde all’Adnkronos: «è un dossier che seguiamo ma in questa fase non abbiamo alcun commento», dice, rimandando alle ultime valutazioni del presidente Alexandre de Juniac, che aveva parlato di quella di Etihad come di una operazione «non ostile».