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Funivia Stresa Mottarone, il caso della rimozione del gip finisce al Csm: il sospetto sulle pressioni della pm Olimpia Bossi

 Olimpia Bossi

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Lo scontro alla Procura di Verbania dopo la rimozione della gip Donatella Banci Buonamici è finito al Csm. Il Comitato di presidenza del Csm si riunirà oggi 10 giugno e con ogni probabilità affiderà alla settima commissione l'esame sulla decisione del presidente del Tribunale Luigi Montefusco di assegnare a un altro gip, rispetto a quello che non aveva convalidato i fermi, la competenza sulla strage della funivia del Mottarone. La commissione, riporta il Messaggero, dovrà quindi pronunciarsi su quello che in gergo si chiama "provvedimento tabellare" ossia il cambiamento del giudice competente. La decisione del presidente del Tribunale potrebbe anche essere annullata. 

 

 

A sollevare la questione sono stati i consiglieri Sebastiano Ardita e Nino Di Matteo, ai quali si sono poi uniti tutti i togati del gruppo di Magistratura indipendente. I magistrati hanno chiesto con urgenza l'apertura di una pratica per verificare la correttezza della decisione di sostituire in corsa il giudice che si stava occupando dell'inchiesta. Insomma, il Csm si muove in senso opposto rispetto a Montefusco, che aveva messo sotto accusa il presidente del gip, mandando al consiglio giudiziario l'ordinanza che le toglieva il caso. 

La polemica è scoppiata lunedì scorso, quando Montefusco ha riassegnato il fascicolo sull'incidente della funivia, nel quale hanno perso la vita 14 persone, al gip Elena Ceriotti, titolare per tabella del ruolo, rientrata in servizio il 31 maggio dopo la cessazione dell'esonero dalle funzioni. Il procedimento era intanto stato assunto dal presidente dell'ufficio gip, Donatella Banci Buonamici, come supplente per la convalida del fermo, che aveva disposto la scarcerazione di Luigi Nerini ed Enrico Perocchio, disponendo i domiciliari per Gabriele Tadini.

 

 

L'ordinanza, della quale ora si occuperà il Csm, ha suscitato il sospetto negli avvocati che sia stata indotta dalle pressioni del procuratore Olimpia Bossi, che intanto ha impugnato davanti al Riesame la mancata convalida del fermo. Montefusco ha trasmesso la sua ordinanza con i rilievi a Banci Buonamici anche Presidente della Corte d'Appello, al Procuratore Generale e al Consiglio giudiziario di Torino, alla Procura e all'Ordine degli avvocati di Verbania. "Il giudice assegnatario del procedimento - si legge - si sarebbe dovuto individuare, in caso di assenza o impedimento del gip titolare, in via gradata tra gli altri giudici dell'ufficio, escludendo il presidente Donatella Banci Buonamici".

 

 

E ancora: "Tale assegnazione, se giustificata per la convalida del fermo, non è conforme alle regole di distribuzione degli affari e ai criteri di sostituzione dei magistrati dell'ufficio gip-gup".  Così se Montefusco aveva investito il consiglio giudiziario per "le valutazioni di competenza" nei confronti del capo dei gip, con l'ipotesi di trasmettere la questione al Csm, ora lo stesso Csm potrebbe mettere sotto accusa proprio il presidente del Tribunale e annullare il provvedimento. Gli avvocati, intanto, stanno valutando se chiedere lo spostamento dell'inchiesta in un'altra sede per "legittima suspicione".

 

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