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Open Arms, Matteo Salvini alla sbarra? La procura vuole sentire anche Conte, Di Maio e Lamorgese

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Ci sono anche Giuseppe Conte, Luigi Di Maio e Luciana Lamorgese nella lista dei nomi che la Procura di Palermo intende sentire per il caso Open Arms. La vicenda, ormai ben nota, vede Matteo Salvini imputato per sequestro di persona e rifiuto di atti di ufficio. Il leader della Lega trattenne a bordo della nave e per diversi giorni nell'estate del 2019 147 migranti. La presenza del leader del Movimento 5 Stelle, all'epoca presidente del Consiglio, e dei ministri è stata rivelata in anteprima dall'Adnkronos che aggiunge: "I tre saranno sentiti secondo le rispettive competenze, sulle determinazioni assunte dal Governo sui fatti inerenti le operazioni di soccorso della nave Open Arms, sulle eventuali interlocuzioni da ciascuno intrattenute con il Ministero dell'Interno, sulle eventuali attività intraprese ai fini della redistribuzione dei migranti".

 

 

Oltre ad alcuni esponenti del governo Lega-M5s sarà ascoltato anche l'attuale ministro dell'Interno successore di Salvini. La Lamorgese è chiamata a rispondere "sulle procedure e competenze per la concessione del Pos anche in occasione di eventi Sar in acque non territoriali e sul meccanismo della redistribuzione dei migranti e ai rapporti tra tale eventualità e rilascio del pos". La difesa rappresentata da Giulia Bongiorno, avvocato del leader della Lega, ricorda ancora una volta che "il divieto di ingresso di Open Arms in acque italiane" sarebbe stato all'epoca firmato dai ministri "Salvini, Toninelli e Trenta. Ma qui è presente solo Salvini".

 

 

E ancora, erano state le parole dell'ex ministro dell'Interno: "La condotta che mi viene contestata non è che un'automatica conseguenze delle scelte politiche effettuate dall'intera compagine governativa nel perseguimento dell'interesse pubblico a un corretto controllo e a una corretta gestione dei flussi migratori, nonché a una piena tutela dell'ordine pubblico e, più in generale, un doveroso atteggiamento di salvaguardia delle prerogative costituzionali dello Stato italiano sulla scorta delle relazioni internazionali e del diritto internazionale in condizione di parità con gli altri Stati". Non a caso per un fatto analogo, il caso Gregoretti, il gup Nunzio Sarpietro ha prosciolto Salvini che "non sequestrò i migranti" a bordo.

 

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