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Alfredo Cospito, il legale: "Comunque vada, ha vinto"

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"Comunque vada per lui sarà una vittoria". Alfredo Cospito andrà avanti con lo sciopero delle fame e le parole crude e agghiaccianti del suo legale testimoniano quanto la vicenda giudiziaria del leader anarchico sia diventata ormai un caso politico al confine con il ricatto.

 

 

 

Cospito è in carcere al 41 Bis: nelle scorse ore è stato trasferito da Sassari a Opera, a Milano: sempre in regime di massima sicurezza (il timore dei magistrati è che possa comunicare all'esterno con la Fai, la Federazione anarchica informale protagonista di attentati e gesti dimostrativi) ma con una migliore assistenza sanitaria. Cospito è infatti in sciopero della fame da 100 giorni, e non ha intenzione di fermarsi. "Ciò che sempre ha affermato è che comunque vada sarà una vittoria, perché ha messo sotto gli occhi di tutti quell'orrore che è il 41 Bis. E questo per lui è un successo morale e politico", spiega a La Stampa il suo avvocato difensore Flavio Rossi Albertini. 

 

 

 

 

Il trasferimento a Milano dal carcere di Bancali, a Sassari, dove era detenuto - sottolinea l'avvocato - "lo chiedevamo da mesi". "Ora la situazione sarebbe cambiata, probabilmente per ragioni di opportunità politica". Adesso "si deve sollecitare ancora il Ministro (il ministro della Giustizia Carlo Nordio, ndr) affinché assuma l'unica decisione oggi utile e non più rinviabile: la revoca del 41 Bis. Per fare questo, il tempo si riduce sempre più, perché, se non ci sarà, entro il 12 febbraio, una risposta alla nostra richiesta di revoca del regime speciale, il silenzio del ministro andrà considerato come un rifiuto. A quel punto, potrò appellarmi solo al Tribunale di sorveglianza, ma questo richiederebbe comunque tempi non compatibili con la sopravvivenza di Cospito. In ogni caso, è chiaro che l'unico che può intervenire è il ministro della Giustizia". Cospito è stato condannato per aver organizzato la gambizzazione di un dirigente di Ansaldo e aver messo due bombe davanti a un caserma a Fossano. Per fare pressione sul governo, il movimento anarchico internazionale ha messo a segno attentati gravissimi, come quello alla diplomatica italiana ad Atene Susanna Schlein (sorella di Elly, candidata alle primarie del Pd) a dicembre, quelli "dimostrativi" di venerdì sempre alle sedi diplomatiche italiane di Barcellona e Berlino, infine le auto della Polizia e di Telecom incendiate a Milano e a Roma. Il governo, anche per questo, ha deciso di non intervenire sul 41 Bis sull'onda del timore.

 

 

 

 

Nordio, sottolinea l'avvocato Rossi Albertini, "ha il potere di revocare la misura del 41 Bis, perché risulta immotivata o, più semplicemente, sproporzionata rispetto alla situazione giudiziaria del detenuto". "Cospito, prima del digiuno, pesava 118 chili, ora ne ha persi circa 45. Dopo questo lungo sciopero della fame, ribadisce che vivere così è un inferno, che questa non è vita e che è meglio morire prima. Vuole continuare la protesta fino a quando potrà e fino a quando sarà necessario. Oggi appare emaciato, con le guance scavate, prosciugato – sì, proprio così, prosciugato – ma non ripiegato su se stesso: e tanto meno, sconfitto".

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