Annullate le misure interdittive per l'ex assessore del Comune di Milano, Giancarlo Tancredi, l'ex presidente della Commissione paesaggio, Giuseppe Marinoni, e il manager Federico Pella: la Cassazione ha accolto i ricorsi delle difese contro i provvedimenti con cui lo scorso agosto il Riesame aveva riconosciuto per i tre, pur riqualificandola da contraria ai doveri d'ufficio in impropria e con vendita della funzione, l'accusa di corruzione mossa dai pm nella inchiesta sulla gestione dell'urbanistica. Accusa non condivisa dalla Suprema Corte, che ha azzerato qualsiasi misura nei confronti dei tre.
Nelle prossime settimane sono attese le motivazioni della Suprema Corte. Motivazioni che chiariranno se alla base della decisione di accogliere il ricorso ci sia una questione legata alle esigenze cautelari, ovvero la loro insussistenza, o se invece ci sia una lettura diversa dell'impianto accusatorio rispetto a quella fatta dal Tribunale del Riesame e dalla procura milanese. L'ipotesi, però, è che non sia stata condivisa la ricostruzione dei pm e, per la parte che riguarda Tancredi, Marinoni e Pella, pure quella dei giudici del Riesame i quali avevano stabilito che il caso andasse inquadrato come corruzione impropria con vendita della funzione pubblica.
L'archistar Ratti ritira la firma contro la giunta di Sala
Le conseguenze della maxi inchiesta sull’urbanistica di Milano continuano a farsi sentire. Mentre si allunga l&rsq...I tre alla fine dello scorso luglio erano tra le cinque persone poste ai domiciliari dal gip Mattia Fiorentini che aveva contestato, in linea con l'impianto della procura, il concorso in corruzione per atti contrari ai doveri d'ufficio. E poi, solo per Marinoni, le false dichiarazioni a causa della mancata dichiarazione del conflitto d'interesse dovuto al suo ruolo nella commissione paesaggio di palazzo Marino. Ad agosto il Tribunale del Riesame aveva confermato i gravi indizi e alleggerito la misura cautelare trasformandola in interdittiva. Oggi, invece, la misura è stata azzerata.
Milano? La politica torni a parlare dei problemi della città
Non ne possiamo più. Dei cortei. Degli assalti ai monumenti. Delle vetrine vandalizzate. Dei vomitatori di odio. ...Intanto il sindaco di Milano Beppe Sala, a margine dell'Assemblea Anci, ha commentato la decisione della Cassazione dicendo: "Serve un dialogo vero con la Procura, perché così Milano resta in uno stallo". E ancora: "La Cassazione smentisce l'orientamento della Procura. Purtroppo quello che vedo è che la Procura continua ad andare avanti senza molto tener conto del fatto che il sistema giudicante non accoglie in parte significativa la sua linea e me ne dispiace. Quello che serve è parlarsi".




