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Grillo, l'ultima sparata: "Lo stato peggio della mafia"

Dall'anti-politica all'anti-Stato: "La mafia non ha mai strangolato le proprie vittime, si limita al pizzo"

Giulio Bucchi
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Dall'anti-politica all'anti-stato. Il passo di Beppe Grillo è breve e scatena un terremoto. Il comico-politico questa volta la combina grossa e sceglie la piazza sbagliata, Palermo, per la sua ultima provocazione: "La mafia non ha mai strangolato le proprie vittime, i propri clienti, si limita a prendere il pizzo. Ma qua vediamo un'altra mafia che strangola la propria vittima". In Sicilia per sostenere il candidato sindaco Riccardo Nuti del Movimento 5 Stelle, Grillo sceglie la carta della voce grossa, la sua solita tattica. Ma scorda che proprio in Sicilia centinaia di negozianti, imprenditori e artigiani onesti sono morti e continuano a morire perché dicono no al pizzo.  "Grillo mafioso" - Pesanti le reazioni politiche, a cominciare dal Pd. "Grillo parla come un mafioso. "Affermando che lo Stato è peggio di Cosa nostra, Grillo non solo si pone sullo stesso livello culturale che porta a legittimare la 'mafia buona' in opposizione alle 'istituzioni cattive', ma soprattutto offende la memoria di tutti quei servitori dello Stato che sono morti per sconfiggere Cosa nostra - attacca il democratico Massimiliano Lombardo -. Grillo dovrebbe leggere un po' di storia e informarsi meglio, magari ripassando la grande lezione di Pio La Torre. La mafia non solo strozza le proprie vittime con il pizzo, ma è un cancro dell'economia che sottrae risorse all'imprenditoria sana, uccidendola". "Un conto è criticare la politica - conclude - un altro è delegittimare lo Stato e tutti quegli uomini delle istituzioni che rappresentano il più alto baluardo contro la mafia".

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