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Rischio terrorismo e contestazione: Fornero non va al convegno

Il ministro del Welfare atteso a Mestre per parlare di lavoro. Digos e Prefettura avvertono del pericolo, Elsa resta a casa

Giulio Bucchi
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Altro che autunno caldo. La tensione sul lavoro si misura già in estate, ed è altissima. Basta pensare a quanto accaduto al ministro del Welfare Elsa Fornero, che doveva partecipare al convegno organizzato a Mestre dall'Ebav, ente bilaterale regionale per il settore dell'artigianato. Niente da fare, il ministro non se l'è sentita perché il clima rischiava di essere troppo ostile, addirittura pericoloso per la sua incolumità. L'allarme l'aveva dato già sabato la Prefettura e la Digos, che avevano avvertito della mobilitazione dei centri sociali locali. Le solite teste calde, cui avrebbero però potuto aggiungersi le contestazioni di artigiani, commercianti, imprenditori sfiniti dalla crisi, dalle tasse, dalle incertezze sulla riforma. Per questo la Fornero ha preferito collegarsi via video da Torino, disertando fisicamente l'incontr. "Avrebbe voluto dire militarizzare e blindare il convegno per tutt'e due le ore — ha spiegato al Corriere del Veneto il senatore Pdl Maurizio Castro, relatore al convegno -, il ministro ha voluto evitare disagio ai partecipanti e rischio incidenti". "In Italia - ha concluso amaramente Castro, sotto scorta da anni - non si riesce a parlare di lavoro serenamente. E questa è una specificità tutta del nostro Paese, fatta eccezione per la Grecia. Il terrorismo sceglie da sempre come arena il terreno del lavoro". 

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