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Draghi: "L'acquisto di bond è legittimo"

Mario Draghi

Il governatore: "La Bce può comprare i bond, basta leggere i trattati per capirlo. Ma per gli Stati ci saranno delle condizioni": tasse, manovre e balzelli

Andrea Tempestini
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"Gli acquisti di titoli di Stato fino a tre anni non costituiscono un finanziamento monetario agli stati", e dunque sono "legittimi". Così il governatore della Bce, Mario Draghi, nel corso di un'audizione a porte chiuse davanti alla Commissione Affari Economici del Parlamento europeo: una risposta che non lascia spazio a repliche, quella fornita a chi lo interrogava sul futuro dell'unione economica e monetaria. Una risposta che assomiglia al definitivo guanto di sfida lanciato alla Germania di Angela Merkel, da sempre contraria all'acquisto di titoli di Stato da parte dell'Eurotower. Ma una risposta che nasconde un'insidia, perché il governatore ha spiegato che "se e quando la Bce dovesse decidere di acquistare bond dei paesi sotto attacco, questo avverrebbe fissando alcune condizioni per gli Stati": riforme, tasse e nuovi balzelli. Inoltre, Draghi ha chiuso alla licenza bancaria (ossia alla potenza di fuoco illimitata) per il Meccanismo europeo di stabilità (Esm). Secondo Draghi, il fatto di stabilire condizioni per l'intervento di Francoforte "non compromette l'indipendenza della Bce". Il mandato principale dell'istituto centrale, ha ribadito, resta quello di garantire la stabilità dei prezzi.  "Non sono un avvocato..." - Draghi ha proseguito il suo intervento sottolineando come gli acquisti dei titoli di Stato sul mercato secondario da parte della Bce rispettano "le interpretazioni dei trattati". Replicando alle obiezioni di due parlamentari tedeschi, secondo quanto raccontato dai presenti, Draghi ha aggiunto: "Non sono un avvocato, però esistono interpretazioni dei trattati conformi a questa attività". L'ex numero uno di Bankitalia ha spiegato che gli acqusiti di titoli del debito pubblico con scadenze fino a tre anni "non vanno considerati come finanziamenti monetari agli stati". Il futuro della zona euro - Per quel che riguarda il futuro dell'Eurozona, secondo Draghi "una tappa nella ricostruzione" sarà l'Unione bancaria sulla quale la Commissione europea sta lavorando in queste settimane, in vista della presentazione della proposta che avverrà il 12 settembre. Secondo il governatore, inoltre, la situazione dell'economia europea si è calmata ma è ancora fragile e resta incerta. Secondo quanto riferito dagli eurodeputati presenti, Draghi ha definito "debole" il dato sulla crescita, pur riconoscendo che è in corso una "graduale ripresa". Il permanere di rischi riguardo a crescita e inflazione (che dovrebbe tornare sotto il 2% nel 2013), secondo quanto detto da Draghi nell'audizione, rende necessario il mantenimento degli impegni da parte dei paesi dell'euro. Schaeuble e la Consulta - Nel frattempo in Germania - mentre Angela Merkel indossava i panni della no-global e attaccava i mercati spiegando che "non sono al servizio del popolo" - il ministro delle Finanze, Wolfgang Schaeuble, si è detto certo che la prossima settimana la Corte costituzionale della Germania non bloccherà il Fiscal compact e il trattato sull'Esm, il nuovo fondo salva Stati europeo. La consulta teutonica deve "ovviamente esaminare la questione per stabilire se questi trattati siano compatibili con la Costituzione tedesca", ha rilevato Schaeuble durante una conferenza a Strasburgo. Ma "sono sicuro che non bloccherà i trattati sul fiscal compact e sul Esm", ha poi aggiunto. La Corte costituzionale tedesca si esprimerà su alcuni esposti presentati contro questi trattati, che devono essere ancora ratificati dalla Germania, il prossimo 12 settembre.  

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