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Pizzarotti a Grillo: "Un congresso del Movimento 5 Stelle entro le elezioni"

Le parole di Favia su Beppe e Casaleggio agitano il web e non solo. Il sindaco: "A Parma niente pressioni, ma dobbiamo risolvere le tensioni. Assemblea entro le elezioni"

Giulio Bucchi
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  La più grande rivoluzione nel Movimento 5 Stelle? L'arrivo della democrazia. Potrebbe mancare poco, e il merito sarebbe di Corrado Formigli e del fuorionda di Piazza Pulita in cui il consigliere emiliano Govanni Favia ammetteva come Gianroberto Casaleggio, eminenza grigia alle spalle di Beppe Grillo, faccia il bello e il cattivo tempo all'interno del movimento. Pochi minuti di intervista rubata e tra i grillini, soprattutto in rete, si scatena il terremoto. Molti accusano Formigli e La7 di scorrettezza deontologica, la stampa amica (leggi Fatto quotidiano) attacca smontando lo scoop ("Che non ci fosse dibattito interno si sapeva da tempo...", sostiene il vicedirettore Marco Travaglio), Casaleggio si difende sul Corriere della Sera. Ma dal web la polemica si diffonde anche tra i protagonisti politici del M5S. E non è un caso che sia il sindaco di Parma Federico Pizzarotti, l'uomo che la scorsa primavera ha trasformato i grillini da forza di protesta a forza di governo (sia pur locale), ad aprire la porta: un bel congresso nazionale del Movimento 5 Stelle entro le prossime elezioni politiche. Roba mai vista in casa di Grillo. La posizione di Pizzarotti - Prorio a Parma, a giugno, era espoloso il primo grave conflitto tra il sindaco Pizzarotti, che voleva come tecnico per il Comune il 'dissidente' 5 Stelle Valentino Tavolazzi, e Grillo e Casaleggio, assolutamente contrari alla nomina. Vinsero i leader del movimento, non senza strascico di veleni. "A Parma - spiega Pizzarotti glissando - il candidato e la lista li abiamo scelti da soli. Idem la giunta. Grillo non conosce i nostri assessori, forse li vedrà per la prima volta il prossimo 22 settembre, quando verrà qui per una manifestazione contro l'inceneritore. Il resto chiedetelo a Favia". Favia che a Piazza Pulita aveva fatto riferimento proprio al caso Tavolazzi, espulso dal movimento, per spiegare il durissimo clima interno. "Giovanni - commenta ancora Pizzarotti - ha espresso preoccupazioni e perplessità. Questioni che si possono risolvere, se ci sono problemi è giusto discuterne. Al contrario dei partiti nazionali, dove decisono tutto le segreterie". "Ora - conclude Pizzarotti - in vista delle elezioni politiche, un congresso sarebbe auspicabile". Un segnale di democrazia, certo, ma forse anche un De Profundis: da movimento a partito fatto e finito.    

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