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Monti e crisi rovinano il 1 maggio3 italiani su 4 se ne restano a casa

Caro-benzina, Imu, bollette, disoccupazione alle stelle: il 73% rinuncia al ponte. E il fisco scatena gli 007 nelle località turistiche

Matteo Legnani
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C'è il caro-benzina. C'è l'aumento delle bollette, in primis quelle della luce che proprio da martedì aumenteranno di un altro 5%. L'Imu prossima ventura, che ha spinto alcuni a vendersi la seconda casa. C'è il numero di disoccupati in crescita che non hanno più un reddito. Ed ecco che il dato sulle partenze per il ponte del 1 maggio non sorprende più. Il 73% degli italiani, da qui a martedì prossimo, se ne resterà rintanato in casa, a farsi i conti in tasca. Solo un italiano su quattro si concede qualche giorno di vacanza. Non bastasse, ad affossare le partenze (oltre che l'umore di chi parte) ci si mette anche il clima di caccia alle streghe instaurato dal fisco targato Attilio Befera con il beneplacito del governo di Mario Monti. E' di oggi, infatti, la notizia del blitz scattato in tutta Italia in strutture ricettive e agriturismo a caccia dei furbetti dello scontrino. E c'è chi il "ponte" potrebbe anche permetterselo, ma dopo i blitz dell'Agenzia delle Entrate a Cortina e in altre località vip dei mesi scorsi, preferisce sgommare con la sua Ferrari sotto casa.

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