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Scuola, Cdm dà via libera a 12mila nuove assunzioni

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Vertice a Palazzo Chigi, ok al primo concorso pubblico per docenti dal 1999. Cambia il sistema di valutazione

Giulio Bucchi
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Non solo l'esenzione dalle tasse fino a 30 novembre per i terremotati dell'Emilia. Il Consiglio dei ministri, dopo oltre 8 ore di riunione a Palazzo Chigi, ha dato il via libera al bando di concorso, il primo dal 1999, per l'assunzione di quasi 12mila nuovi docenti. E' prevista per il 24 settembre la pubblicazione di un bando di concorso, per titoli ed esami, su base regionale, finalizzato alla copertura di 11.892 cattedre nelle scuole statali di ogni ordine e grado, risultanti vacanti e disponibili. Altrettanti posti saranno messi a disposizione dal Miur attingendo dalle attuali graduatorie. L'obiettivo, sottolineano i ministri, è quello di far entrare nei quadri scolastici insegnanti giovani, capaci e meritevoli. Doppio esame - Visto l'elevato numero di potenziali candidati, vi sarà una prova selettiva da svolgersi alla fine di ottobre, su una batteria di test uguale per tutte le classi di concorso. A gennaio sarà svolta la prova scritta (consistente anche in una prova strutturata di verifica delle competenze disciplinari), in modo da avere i tempi per svolgere la prova orale (con l'inserimento di una simulazione di una lezione per verificare l'abilità didattica) e pubblicare le graduatorie in tempo utile per l'immissione in ruolo per l'a.s. 2013/2014. A questo primo bando seguirà un secondo entro maggio 2013, disciplinato dalle nuove regole di reclutamento, attualmente in fase di preparazione. Nuovo sistema di valutazione - Dal Cdm anche un nuovo sistema di valutazione, che si baserà sulla collaborazione di Invalsi (l'Istituto nazionale per la valutazione del sistema di istruzione e formazione), che assume il coordinamento funzionale dell'intera procedura di valutazione, Indire (l'Istituto nazionale di documentazione, innovazione e ricerca educativa), che sostiene le scuole nei piani di miglioramento, e gli Ispettori, che collaborano nella fase di valutazione esterna delle scuole. Uno dei perni di questa riforma è costituito dall'autovalutazione delle scuole, determinata sulla base di dati forniti dal sistema informativo del Ministero dell'istruzione, università e ricerca, dall'Invalsi e dalle stesse scuole. Questa analisi sarà contenuta in un Rapporto di autovalutazione da cui successivamente l'Invalsi desumerà gli indicatori che consentiranno di individuare le istituzioni scolastiche da sottoporre alla valutazione esterna, coordinata dagli ispettori. In base ai risultati del Rapporto, la scuola definirà un piano di miglioramento avvalendosi anche del sostegno dell'Indire, o della collaborazione con università, enti di ricerca, associazioni professionali e culturali. Gli esiti del procedimento di valutazione non hanno l'obiettivo di sanzionare o premiare ma intendono rendere pubblico il rendimento della scuola in termini di efficacia formativa. 

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