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Cermis, morti sei turisti russitornavano da una gita

La comitiva era a bordo di una motoslitta e percorreva una pista nera al buio: il mezzo ha sfondato la rete di protezione

Lucia Esposito
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  Ancora una tragedia sul Cermis, in Trentino. Sei turisti russi (tra cui anche due minorenni) sono morti e due sono rimasti gravemente feriti in un incidente che poteve essere evitato. La comitiva era a bordo di un gatto delle nevi che è uscito fuori pista e finito in un dirupo. I feriti sono stati trasportati da un elicottero dell'esercito alzatosi in volo da Bolzano all'ospedale di Trento. Il gruoppo era partito dal rifugio Sporting hotel sul Cermis, dove avevano noleggiato una motoslitta. Il mezzo ha perso il controllo in una pista nera denominata "Olimpia 2" che di notte era chiusa anche agli sciatori e ha sfondato le reti. Tutti gli occupanti della motoslitta sono finiti in una scarpata profonda 100 metri. Chi guidava è uno dei due feriti evacuati, di nazionalità russa. A causare la tragedia l'alta velocità del velivolo Le ricerche sono state rese ancora più complesse, oltre che dal buio, anche dal fatto che le vittime sono finite oltre il limite della pista, dove non c'è neve ma solo rocce e bosco fitto. Sono stati gli errori umani ad avere provocato la tragedia; la scelta di scendere dalla pista nera Olimpia 2, che non era illuminata, il numero probabilmente eccessivo di persone a bordo della motoslitta, il carrello non indicato per i passeggeri ma solo agli attrezzi per il lavoro. Pare che la motoslitta sia di proprietà della società degli impianti funiviari, e servisse solo per trasportare gli oggetti e le vivande da fondovalle all'albergo dove erano alloggiati i turisti russi, situato sopra il luogo della disgrazia. Anche la titolare russa dell'Hotel Sporting, Raissa, è tra le persone che hanno perso la vita. Gli stranieri deceduti erano venuti in Italia per il Natale russo, che si celebra il 6 gennaio. Guarda il video dei soccorsi su Libero Tv Guarda le  del recupero dei cadaveri nelle Gallery Il precedente L'incidente è avvenuto intorno ai duemila metri di quota poco dopo le 22. Gli otto turisti si trasferivano dalla località Alberghi a Doss dei Laresi. La motoslitta viaggiava sul tracciato di una pista nera, ovviamente chiusa di notte, mentre poco più in basso si trova una pista rossa illuminata, fruibile dagli sciatori in notturna. La montagna è la stessa che il 2 febbraio 1998 aveva visto 19 vittime per un aereo dei marines finito contro una cabina della funivia. E sempre la funivia aveva causato 42 morti nel 1976, per il distacco di una cabina. 

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