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Il M5s: "Salvini ha piazzato la moglie in regione". Lui: "Siete dei poveretti"

Nicoletta Orlandi Posti
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Dal suo profilo Facebook Matteo Salvini si scaglia contro il giornale di Marco Travaglio che ha pubblicato un articolo nel quale denuncia la presunta assunzione in Regione Lombardia della compagna del segretario della Lega Nord. "Quei poveretti del Fatto Quotidiano, non potendomi attaccare su altro, se la prendono con la mia compagna perché 'lavora in Regione'", scrive Salvini. "Peccato - aggiunge - che la mia compagna, laureata e avvocato (più brava di me!), abbia scelto di lasciare una più comoda e remunerativa carriera nel privato per occuparsi di sociale, di malati di mente e di donne maltrattate, di disabili e di bimbi in difficoltà, lavorando per la Asl da ormai 5 anni, non da oggi, essendo assunta come migliaia di altre persone senza che io abbia (ovviamente) fatto nulla". Per Salvini "lei è in grado di aiutarsi da sola, e di aiutare gli altri. Se i Kompagni sono ridotti a questo, vuol dire che siamo sulla strada giusta! Scusatemi lo sfogo, ma quando infamano le persone mi incazzo. E ora riprendo a fare quello che mi piace, cioè lavorare". Nel mirino anche Aprea - Ma non è solo Salvini ad essere finito nella denuncia del Movimento 5 Stelle che hanno presentato una interrogazione al governatore Roberto Maroni citando due presunti casi di una 'parentopoli' alla Regione Lombardia. In una nota, i grillini avevano scritto che "Giulia Martinelli, compagna del leader della Lega Nord Matteo Salvini, nel maggio scorso, è entrata a far parte dello staff dell'assessore regionale lombardo al Welfare Maria Cristina Cantù, con un compenso di circa 70 mila euro l'anno". E ci sarebbe anche "Stefano Spennati, figlio dell'assessore di Forza Italia Valentina Aprea", che "terminata l'esperienza in Europa come assistente parlamentare, è diventato dirigente della Regione Lombardia presso la sede di Bruxelles". Punta dell'iceberg - Secondo Dario Violi, consigliere lombardo del M5S, "questa è una parentopoli e da mesi stavamo lavorando, con accessi agli atti, per farla emergere. I documenti ci vengono puntualmente negati o gli uffici ci fanno aspettare tempi enormi per darci informazioni che dovrebbero essere pubbliche. Aprea e Salvini ci dovrebbero spiegare l'opportunità che compagni o figli di esponenti di partito siano assunti nell'istituzione che governano". "Il caso Salvini-Aprea - ha aggiunto il consigliere del M5S - è solo la punta dell'iceberg: ogni giorno ci imbattiamo in personale assunto in posizioni apicali dalla Regione, dalle Asl o dalle aziende partecipate che non ha alcun requisito se non l'amicizia, la parentela con politici della casta o esperienze di lavoro in questo o quel partito". Pertanto, "con un'interrogazione chiediamo a Maroni di rispondere in merito a questo nuovo caso di parentopoli che danneggia i cittadini lombardi e l'immagine dell'istituzione".

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