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Obbigavano la figlia di 12 anni a prostituirsicon un pedofilo: genitori arrestati

laura vezzo
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Vendevano la loro figlia di 12 anni a un sessantenne in cambio di soldi e benefici economici. Sono finiti in manette una coppia di rumeni e un italiano, accusati di sfruttamento minorile e di violenza sessuale. L'indagine - L'inchiesta è stata condotta dagli agenti della IV sezione della squadra mobile romana, specializzata in reati sessuali contro le donne, i minori e le fasce vulnerabili, in collaborazione con il personale del commissariato di Monteverde, coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma; ha avuto origine lo scorso mese di agosto, quando gli investigatori hanno ricevuto una segnalazione di strane attenzioni rivolte a una bambina rumena di 12 anni da parte di un italiano, S.C., di 60 anni. Le indagini hanno permesso di accumulare una serie di elementi probatori nei confronti dell'italiano, disposto a ingenti cifre di denaro e regali di ogni tipo pur di soddisfare i propri istinti sessuali malati. La complicità dei genitori - A rendere questa triste storia davvero tragica e squallida, la notizia della complicità dei genitori della bambina con il pedofilo; i genitori della minore, T.G. 35 anni, e L.G. del 40 anni, inducevano, favorivano e sfruttavano la prostituzione della loro figlia, costringendola con maltrattamenti, offese e umiliazioni quotidiane a trascorrere molto tempo con l'italiano che, in cambio di soldi e di ogni tipo di beneficio economico, poteva disporre a proprio piacimento della bambina. La fine di un incubo - Le indagini, sostenute anche dalle dichiarazioni rese dalla minore in audizione protetta, hanno confermato la violenza sessuale dell'italiano nei confronti della dodicenne, lo sfruttamento della prostituzione e i maltrattamenti commessi dai due coniugi rumeni. Tutti questi elementi hanno determinato l'emissione di tre ordinanze di custodia cautelare richieste dalla locale Procura, per impedire la reiterazione di analoghi comportamenti e arginare la pericolosità sociale degli indagati.

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