Rai, lavori per l'amianto solo all'ingresso e nei piani della dirigenza
Tutto fermo in viale Mazzini sul fronte delle bonifiche dall'amianto. E a correre i rischi maggiori sono i lavoratori. “Non ci sono i soldi e i colleghi continuano a lavorare in una struttura di ferro coibentata con l'amianto – dichiara all'Adnkronos Piero Pellegrino, segretario nazionale Snater - In viale Mazzini è stato bonificato solo piano terra, cioè gli ingressi dove passano gli ospiti e i conduttori, mentre gli altri otto piani sono da tutti da bonificare”. In pratica “vengono tutelati i vip, mentre i lavoratori devono sorbirsi l'amianto”. La protesta - Insomma, il progetto annunciato dal direttore generale Luigi Gubitosi di traslocare in altra sede entro gennaio 2014, per avviare le bonifiche, resta disatteso a quasi un anno di distanza. E proprio ieri il Dg è tornato sull'argomento parlando della cessione di una quota di RaiWay: "dei 240-280 milioni di euro che entrano in cassa, 150 milioni ci consentono di compensare il prelievo deciso dal Governo, il resto ci permette di effettuare investimenti necessari sulle nostre infrastrutture. Per esempio, possiamo finalmente avviare la necessaria bonifica dall'amianto del quartier generale della Rai a Roma in Viale Mazzini". Furia sindacati - “Con questa storia del prelievo dei 150 milioni da parte del governo, Gubitosi ha fatto sapere di doversi fermare". Ma il problema amianto in casa Rai è un problema annoso “che i precedenti direttori generali non hanno affrontato", sottolinea Pellegrino. E alla questione legata a Viale Mazzini si aggiunge quella degli studi della Dear film dove le bonifiche sono in corso ma con modalità che preoccupano il sindacato. “Il progetto iniziale qui era di chiudere, già da questa stagione, i primi tre studi per lavori di bonifica e ammodernamento, e l'anno prossimo aprire i locali rinnovati e chiudere per lavori gli altri tre, in modo da tutelare i lavoratori. Invece, le bonifiche stanno procedendo mentre i lavoratori restano in sede. E' possibile una cosa del genere?”.