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Le ischemie, il pacemakere le perdite di memoriadi Papa Benedetto XVI

Benedetto XVI

Negli ultimi mesi Ratzinger ha subìto perdite di memoria, non riconosceva l'arcivescovo di Trani. Tre mesi fa l'intervento a cuore aperto

Andrea Tempestini
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  "Sento la fatica dell'età". Così Papa Benedetto XVI ha spiegato la sua clamorosa uscita di scena, la discesa dal Soglio pontificio. Dal prossimo 28 febbraio Benedetto XVI tornerà Joseph Ratzinger. Nella conferenza stampa che ha seguito l'annuncio, il portavoce del Vaticano, Padre Federico Lombardi, ha scacciato le ipotesi relative ai problemi di salute di Ratzinger. Il Papa, dall'alto dei suoi 85 anni, ha spiegato di non avere l'energia necessaria per adempiere al suo ruolo nel migliore dei modi.  "Non mi riconosceva" - Come dimostrato anche nel momento dell'annuncio delle dimissioni, Benedetto XVI sembra godere di buona salute. Eppure ci sono delle spie che si sono accese, degli allarmi sono suonati. Come spiega Franco Bechis su Libero in edicola martedì 12 febbraio, il Papa negli ultimi mesi avrebbe avuto numerose piccole ischemie. Episodi minori, sì, ma che in alcuni casi hanno provocato smarrimenti nel Papa, ripetute perdite di memoria. L'arcivescovo di Terni, guida della comunità di Sant'Egidio, se n'era accorto l'ultima volta che incontrò il Pontefice: "Ho avuto l'impressione - ha poi spiegato in via confidenziale - che il Papa non fosse presente a se stesso, e a dire il vero che nemmeno sapesse chi ero". Il cambio di pacemaker - Un altro tassello a questa vicenda lo aggiunge la rivelazione del direttore del Sole 24 Ore, Roberto Napoletano, che spiega come "poco meno di tre mesi fa Benedetto XVI è stato operato al cuore nella Clinica Pio XI sull'Aurelia, a Roma, e gli è stato sostituito il pacemaker nel riserbo più assoluto. L'intervento è andato bene - prosegue Napoletano -, il Papa si è ripreso regolarmente, non ha mai mancato l'appuntamento con l'Angelus domenicale, ha dimostrato la consueta serenità e buona capacità di sopportazione". Il direttore del quotidiano di Confindustria aggiunge che "prima e dopo l'intervento il Papa non è mai apparso né turbato né provato". Ma con buona probabilità anche questo intervento ha contribuito in maniera decisiva alla decisione di lunedì 11 febbraio, quando Benedetto XVI ha comunicato al mondo la sua grande rinuncia.  

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