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Benedetto XVI spiega le sue dimissioni:"L'ho fatto in piena libertà"E il fratello: "Il prossimo sarà italiano"

Ignazio Stagno
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L'ultima celebrazione di Benedetto XVI sarà ricordata anche come l'affondo più duro, sebbene mitigato dalla serenità del Pontefice, alla Chiesa e alla sua organizzazione temporale. Papa Ratzinger, nell'omelia celebrata durante la messa del mercoledì delle Ceneri nella basilica di San Pietro ha parlato di "giorni difficili", quelli che hanno seguito l'annuncio choc delle proprie "dimissioni", lunedì scorso. Ma davanti ai fedeli, riconoscendo loro affetto e gratitudine, ha condannato le "divisioni del corpo ecclesiale" e la mancanza di unità che a volte deturpano il volto stesso della Chiesa romana. Il Papa ha sottolineato "l'importanza della testimonianza di fede e di vita cristiana di ciascuno di noi e delle nostre comunità per manifestare il volto della Chiesa". "Vivere la quaresima in una più intensa ed evidente comunione ecclesiale, superando individualismi e rivalità - ha proseguito Sua Santità -, è un segno umile e prezioso per coloro che sono lontani dalla fede o indifferenti". "Ho scelto in piena libertà" - "Gesù denuncia l'ipocrisia religiosa, il comportamento che vuole apparire, gli atteggiamenti che cercano l'applauso e l'approvazione", ha ricordato ancora Benedetto XVI. "Il vero discepolo - ha detto Ratzinger - non serve se stesso o il pubblico, ma il suo Signore, nella semplicità e nella generosità". Parole che non possono non essere lette anche alla luce del suo addio, previsto per il prossimo 28 febbraio alle ore 20. Su quella decisione aveva già parlato in mattinata, nell'aula Paolo VI, pienissima per l'udienza generale, prima apparizione in pubblico da quel fatidico lunedì. "Ho fatto questo in piena libertà per il bene della Chiesa, consapevole di non essere più in grado di guidare la Chiesa", ha spiegato Ratzinger. Circa 8000 persone hanno salutato il Papa con applausi. "Non ero più in grado di svolgere il ministero petrino. Ma continuate a pregare per il pontefice e la Chiesa. Ho deciso di rinunciare al ministero che il Signore mi ha affidato. L'ho fatto in piena libertà, dopo aver esaminato a lungo le conseguenze della gravità di questo atto, ma nella consapevolezza di non essere più in grado di condurre questo ministero con la forza richiesta". "Un Papa italiano" - Poi il Papa ha chiesto ai fedeli di pregare per lui: "Ho sentito quasi fisicamente in questi giorni per me non facili l'amore che mi portate. Continuate a pregare per me, per la chiesa per il futuro papa, il signore ci guidera. Mi sostiene e mi illumina la certezza che la Chiesa è di Cristo, il quale non le fara' mancare la sua guida e la sua cura”. Tra la folla sventolano bandiere polacche, croate, spagnole e cilene. Ora il Papa si avvia verso il 28 febbraio, giorno in cui terminerà ufficialmente il suo Pontificato. Continua intanto il toto-Papa. I nomi degli africani Francis Arinze e Peter Turkson, dati come papabili. Ma l'argomento non convince un osservatore vicinissimo al Papa uscente, il fratello Georg Ratzinger, secondo cui per la Chiesa non è ancora il momento di un Pontefice di colore: "Potrebbe arrivare più in là: non ritengo che questo avverrà adesso, in questo momento. Penso che arriverà un italiano".

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