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Vatileaks, l'appello di Fittipaldi: "Non estradatemi"

Eliana Giusto
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Emiliano Fittipaldi, il giornalista dell'Espresso autore di Avarizia, libro-inchiesta sul Vaticano, riporta Repubblica, ha lanciato un appello alle autorità italiane: "Non estradatemi". Lunedì scorso, infatti, Fittipaldi si è presentato come imputato negli uffici del promotore di giustizia: il procuratore vaticano gli ha contestato il reato di "divulgazione di notizie e documenti" (che prevede una reclusione da 4 a 8 anni per chi "rivela notizie o documenti di cui è vietata la divulgazione" e che toccano "gli interessi fondamentali della Santa Sede" e il "delitto commesso all'estero" (per chiedere l'estradizione del cittadino straniero). Fittipaldi ha invocato il segreto professionale, ma nella Città del Vaticano non esiste la tutela della libertà di stampa. Per questo ora Fittipaldi dice: "Temo che ci possa essere il rinvio a giudizio, ma credo che la Repubblica italiana si opporrà a qualsiasi richiesta di estradizione. Sarebbe un precedente gravissimo. Sono andato in Vaticano perché volevo capire con che coraggio mi si poteva dire che non posso raccontare la verità. Hanno indagato due giornalisti, ma non vogliono far luce sull'obolo usato per pagare le spese amministrative e sul fatto che la curia romana ogni anno perde 77 milioni di euro".  Imputato con  Fittipaldi anche Gianluigi Nuzzi, autore di Via Crucis. Nuzzi però ha deciso di non presentarsi: "Se il Vaticano intende sentirmi per rogatoria davanti all'autorità giudiziaria italiana valuterò che fare".

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