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Crolla un ponteggio all'Ilvamuore un operaio, un ferito grave

E' il terzo incidente fatale in pochi mesi nell'azienda in via di risanamento. Sciopero immediato in fabbrica

Nicoletta Orlandi Posti
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  Un morto e un ferito grave all'Ilva di Taranto. I due operai, Ciro Moccia, di 42 anni dipendente dell'Ilva, ed Antonio Lidi, 46enne, dell'impresa appaltatrice Md, stavano intervenendo su un binario sul piano di carica della batteria 9, una di quelle sottoposte ai lavori di risanamento ambientale, quando, ha improvvisamente ceduto la passerella di carpenteria sulla quale i due stavano lavorando. Entrambi sono precipitati al suolo da una quindicina di metri. Moccia è morto sul colpo, mentre Lidi è rimasto ferito e trasportato in ospedale per diverse fratture ed è attualmente ricoverato nel reparto di ortopedia del Santissima Annunziata con una prognosi di 40 giorni.  La batteria 9 rientra fra gli impianti che devono essere fermati per i lavori di risanamento previsti dall'Autorizzazione integrata ambientale che ha imposto all'Ilva una serie di prescrizioni da compiersi in tre anni a partire dallo scorso ottobre. La finalità dell'Aia, rilasciata dal ministero dell'Ambiente, è quella di risanare gli impianti dell'area a caldo (batterie delle cokerie, altiforni e acciaierie) e ridurre le emissioni inquinanti. Questi impianti sono stati sequestrati a fine luglio dalla Magistratura di Taranto senza facoltà d'uso per l'Ilva, ma l'azienda, dopo il decreto del 3 dicembre scorso che ne ha consentito la produzione, successivamente convertito nella legge 231, è stata reimmessa nel possesso degli stessi impianti. I sindacati hanno proclamato uno sciopero immediato di 24 ore. L'incidente di questa mattina è il terzo da ottobre ad oggi all'Ilva di Taranto. Il 30 ottobre infatti ha perso la vita un addetto al movimento ferroviario del siderurgico, Claudio Marsella, rimasto schiacciato fra due convogli mentre effettuava una manovra di aggancio, mentre il 28 novembre, a causa di un tornado abbattuttosi sullo stabilimento, morì il gruista Francesco Zaccaria in servizio nell'area portuale dell'Ilva, la cui cabina fu letteralmente sdradicata dal vento e finì in mare dove fu poi recuperata dai sommozzatori qualche giorno dopo. I due erano entrambi dipendenti dell'Ilva. “Dopo alcuni anni in cui non si verificavano incidenti mortali,  3 morti nel giro di pochi mesi sono fatti gravi e inaccettabili”, ha tuonato il segretario nazionale della Fim Marco Bentivogli chiedendo che “si accertino subito le responsabilità di quanto   accaduto, il lavoro deve essere salubre e sicuro”. Lo sciopero è stato proposto anche alla Uilm Uil e alla Fiom Cgil.    

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