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Rai, lettere anonime a Gubitosi e Tarantola: alcuni dipendenti avrebbero usufruito di pagamenti non dovuti

La Procura di Roma, che ha ricevuto un esposto simile, ha aperto un'inchiesta. Usigrai: in azione macchina del fango

Sebastiano Solano
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  Brutta storia di lettere anonime, di nuovo, in Rai, quella raccontata sul Corriere di oggi, lunedì 4 marzo, da Paolo Conti. Stando a quanto riporta il quotidiano di Via Solferino, due missive non firmate sono state indirizzate ad Anna maria Tarantola e Luigi Gubitosi, rispettivamente, Presidente e Amministratore delegato Rai. Una terza, dello stesso tenore, è stata invece inviata sotto forma di esposto anonimo alla Procura di Roma, capeggiata da Luigi Pignatone. Secondo il "corvo", alcuni redattori del servizio pubblico avrebbero usufruito di pagamenti, senza averne diritto, per turni notturni, festivi e straordinari da parte di non meglio specificati vertici del Tg1. La vicenda risalirebbe alla direzione di Alberto Maccari e, ma solo in parte, a quella di Augusto Minzolini. Della questione è stato messo a corrente anche l'attuale direttore del Tg1, Mario Orfeo, che avrebbe avviato un'indagine interna dalla quale sarebbero risultate delle irregolarità, seppur, precisano fonti informali interne a Viale Mazzini, di lieve entità.  Come spiega il Corriere, in base agli accordi, i giornalisti Rai non timbrano cartellini ne firmano un foglio presene all'ingresso: qualsiasi variazione di orario (notturno, festivo, straordinario) viene registrato su un foglio a parte rispetto a quello delle normali presenze, e controfirmato da un responsabile di turno. Al momento, però, non è possibile risalire ai vertici che, a dire del testimone, sarebbero stati "acccomodanti" o ai redattori che avrebbero usufruito dello "speciale" trattamento. Della vicenda si occupa ora la Procura di Roma, il fascicolo è stato affidato al sostituto procuratore Francesco Caporale, responsabile dei procedimenti contro la Pubblica Amministrazione. Sulla questione interviene anche  il sindacato dei giornalisti Rai, l'Usigrai, che con un comunicato ha precisato di essere "sempre stata dalla parte delle regole", aggiungendo poi: "Se qualcuno ha commesso illeciti è giusto che venga sanzionato. Siamo i primi a chiedere chiarezza e trasparenza. E proprio sul tema degli orari e dell'organizzazione del lavoro, chiediamo quella chiarezza da tempo. Ma non possiamo accettare che si metta in moto la macchina del fango. Se è vero che esiste una indagine, si lasci lavorare la magistratura con serenità. Non vorremmo che qualcuno avesse interesse a gettare discredito sull'intera Rai, dove quotidianamente lavorano in maniera sera e professionale, nel pieno rispetto delle regole, centinaia di colleghe e colleghi".  

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