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Alla mensa dei poveri la saletta per chi si vergogna

Sempre più persone si rivolgono alle associazioni per mangiare. La direttrice crea un nuovo spazio per chi non regge lo sguardo degli altri

Marta Macchi
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Mentre i politici si abboffano alla buvette, la crisi economica continua a mordere e le persone al di sotto della soglia di povertà assoluta sono schizzate fino a 4 milioni di persone. In aumento anche i disoccupati, così come gli scoraggiati (chi ha rinunciato a cercare un'impiego). Il tassametro corre: ogni giorno, in media, ci sono 615 nuovi poveri. Il crollo dell'economia non ha risparmiato neanche i tasselli piramidali più alti: la crisi non risparmia dirigenti d'azienda, professori e fisioterapisti che hanno perso lavoro e casa. "Ogni giorno è una vergogna" dice Raffaele, uno dei "nuovi poveri", in coda alla mensa milanese di Via Saponaro, a Milano. Molte persone hanno chiesto un sostegno alla Fondazione Fratelli di San Francesco d'Assisi, associazione Onlus con un ruolo di rilievo nell'accoglienza e nell'assistenza umana, che ha come missione la prevenzione e la rimozione delle cause del disagio e dell'emarginazione sociale: partendo dai bisogni primari come il cibo o l'abbigliamento. Intere famiglie con bambini, donne e uomini soli che cercano non solo di arrivare a fine mese, ma almeno al termine della giornata. Ma per molti, avvalersi dell'aiuto di un'associazione, è troppo difficile da digerire. Il sentimento è umano, difficile da gestire: quello della vergogna. Lo spiega la direttrice dell'Onlus, Rossella Zenoni, che ha compreso il dolore di questi "nuovi poveri". Così, accogliendo diverse richiesta, ha deciso di dedicare a loro una nuova saletta, privata, con accesso riservato. Un piccolo espediente, per cercare di tenere a galla persone che credono di aver perso la loro dignità.

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