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Cibo criminale, viaggio nel mondo delle truffe alimentari

L'inchiesta di Mara Monti e Luca Ponzi che racconta, documenti alla mano, cosa c'è dentro i nostri piatti

Lucia Esposito
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  Un libro da leggere lontano dai pasti. Ma da leggere per evitare di mangiare "cibo criminale". S'initola, appunto, "Cibo Criminale" ed è stato scritto da Mara Monti (giornalista de Il Sole 24 Ore) e Luca Ponzi (della Rai) pubblicato da Newton Compton . Un viaggio attraverso la mafia agroalimentare che allunga i suoi tentacoli sulle nostre tavole, mettendo a rischio la nostra salute. Pomodori spacciati per italiani ma che arrivano dalla Spagna o dalla Tunisia, mozzarelle di bufale prodotte con cagliate tedesche, prosciutti con timbri falsi per un giro d'affari di milioni di euro. Un'inchiesta accurata, con consigli per difendersi. Il primo campanello d'allarme è sicuramente quello del prezzo del prodotto, perché non si può pensare che un litro di olio di oliva extravergine possa essere davvero extravergine se ha un costo bassissimo, lo stesso discorso vale per la mozzarella di bufala e per i pomodori Nè deve tranquillizzare l'etichettatura: il fatto che il prodotto sia di provenienza comunitaria non è una garanzia perché la normativa prevede che un prodotto possa essere venduto come Made in Italy anche se la materia prima è di provenienza comunitaria: basta che sia trasformato in Italia. Ed è così, per esempio, che l'olio greco può essere venduto come italiano. Un libro-inchiesta che ci accompagna in un mondo dal sapore sgradevole, che ci porta dentro un business pieno di speculatori, gente senza scrupolo e che squarcia un velo su una realtà troppo spesso nascosta. Di mezzo non si sono solo soldi, c'è anche la nostra salute.         

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