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Ai funerali di Don Gallo fischi e contestazioni al Cardinal Bagnasco sulle note di Bella Ciao

Vladimir Luxuria prende la comunione: gentile concessione del Secolo XIX

Solo l'intervento di una collaboratrice del 'prete rosso' ha placato le proteste. Poi prendono la parola Don Ciotti, Luxuria, Landini, Lerner e Padellaro

Sebastiano Solano
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I No Tav, l'Anpi, la Fiom, fan, semplici fedeli: erano in migliaia le persone accorse a dare l'ultimo saluto a Don Andrea Gallo nella chiesa del Carmine di Genova. A portare a spalla la bara del 'sacerdote degli ultimi' i portuali, accompagnati dai canti partigiani di alcuni dei presenti. L'omelia è del Cardinale Angelo Bagnasco che riceve una valanga di fischi e viene ripetutamente interrotto da applausi provocatori. Fuori dalla chiesa alcuni militanti di sinistra intonano Bella Ciao. La situazione si fa incandescente, tanto che Bagnasco è costretto ad uscire dal retro.  Il Cardinale Angelo Bagnasco contestato dai militanti di sinistra. Guarda il video su LiberoTv La canonica placa le proteste - Solo l'intervento di Lilli, storica collaboratrice di Don Gallo alla Comunità di San Benedetto, riesce a placare le proteste: "Ragazzi. Ragazzi! Voi così non rispettate la memoria e l'insegnamento del Gallo – ha detto – Lui credeva nella Chiesa, ne aveva un rispetto profondo ed era convinto che per vivere la Chiesa ha bisogno della testa e del cuore”, sono state le sue parole. Fuori al folla rumoreggia.  Don Ciotti: "saldava la Terra e il Cielo" - Prende poi la parola il prete antimafia Don Luigi Ciotti, amico oltre che collega di Don Gallo, applauditissimo dalla folla. L'incipit è una citazione di Papa Francesco: "No ai cristianid a salotto", esordisce. Di Don Gallo dice, usando una delle sue frasi preferite: "Era innamorato di Dio, saldava la Terra con il Cielo". Al corteo funebre hanno partecipato oltre 6mila persone.  Passerella radical-chic - Hanno preso la parola, tra gli altri, l'ex-parlamentare di Rifondazione comunista Valdimir Luxuria, il segretario della Fiom Maurizio Landini, il presidente della Regione Liguria Claudio Burlando e il sindaco di genova Marco Doria. E poi Antonio Padellaro, Gad Lerner e Dori Ghezzi. Fuori dalla Chiesa molti dei suoi giovani, quelli che Don Gallo aveva accolto nella sua comunità, indossavano una maglietta "Dimmi chi escludi e ti dirò chi sei".  La comunione di Luxuria - Don Gallo "ha accolto tutti, gay, transessuali, omosessuali, poveri, drogati, gli ultimi, perché sapeva amare. Ha dimostrato con la sua opera che una chiesa inclusiva è possibile". Con queste parole Luxuria ha voluto ricordare l'amico Don Gallo, che "ci ha fatto sentire tutte, noi creature transgender, figlie di Dio, volute da Dio, amate da Dio. Ci auguriamo che tanti seguano il tuo esempio". Lo ha seguito innanzitutto il Cardinale Bagnasco, che ha dato la comunione proprio a Luxuria e a Regina, presidente del Movimento italiano transgender. Atto che scatenerà polemiche, soprattutto nel cuore della chiesa più tradizionalista, ma che perlomeno ha evitato di creare ulteriori polemiche. E pazienza se appena un mese e mezzo fa la stessa Luxuria avesse ammesso la propria vicinanza al buddismo...

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