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Al via il nuovo redditometroI primi controlli già a settembre

Verrà acceso oggi il software che sfornerà la lista dei potenziali evasori. La soglia di tolleranza tra spesa e reddito è del 20%

Nicoletta Orlandi Posti
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Verrà "acceso" oggi il redditometro e il nuovo software, rodato già da settimane, sfornerà la prima lista di potenziali evasori fiscali. Che, già dai primi di settembre, saranno chiamati negli uffici dell'Agenzia delle Entrate a spiegare come hanno fatto a spendere tanti soldi pur avendo dichiaratato così poco reddito. Si partirà dalle dichiarazioni fatte nel 2010 che si riferiscono al 2009: il sistema sarà in grado di ricostruire per ciascun contribuente le spese effettuate di cui il Fisco ha certezza e di metterlo a confronto con il reddito dichiarato in quell'anno. L'occhio attento guarderà tutto, dall'affitto di yacht all'acquisto di medicine, dal mutuo alla spesa per la badante, dall'iscrizione a circoli culturali e sportivi, alle vacanze, ma anche gli assegni periodici corrisposti al coniuge in caso di separazione o divorzio: da una parte saranno considerati una 'spesa', dall'altra un 'reddito'. L'accertamento scatterà comunque solo nel caso di un "divario"del 20% tra quanto dichiarato e quanto calcolato dal fisco. All'inizio, spiega il Corsera, gli accertamenti si concentreranno sulle incongruità più evidenti, poi piano piano i controlli saranno estesi  tanto che a regime ne sono previsti 35mila l'anno. Il nuovo redditometro prevede comunque maggiore spazio per il dialogo con un doppio contraddittorio tra fisco e contribuenti, che potranno fin dal primo incontro dimostrare che le spese sostenute sono state finanziate con redditi che l'Agenzia non conosce perchè tassati alla fonte o esclusi dalla base imponibile (ma devono esserci gli atti, o i bonifici e le fatture). Se le indicazioni sono esaustive, l'attività di controllo si chiude in questa prima fase. In caso contrario, il contraddittorio prosegue e vengono valutate anche le spese per beni di uso corrente, calcolate sulla base delle medie Istat. Se al termine di questa fase il Fisco ritenesse di aver ragione si aprirebbe l'accertamento formale.

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