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Toglie la sabbia dal costume, accusato di atti osceni: in carcere per tre settimane

Assolto dal pm, il ragazzo non ha commesso alcun reato. A rischiare per "falso" sono ora i carabinieri

Francesca Canelli
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Vent'anni e nessun precedente. Eppure Luca M. è finito in carcere per tre settimane con l'accusa di " violenza sessuale e atti osceni in luogo pubblico". A scatenare l'arresto le dichiarazioni di una passante, che nei pressi di Porta Maggiore a Roma avrebbe visto il giovane "frugrarsi" le parti intime. Invece, dopo il processo a Piazzale Clodio, l'assoluzione, con tanto di scuse. Il ragazzo infatti stava semplicemente svuotando il costume dalla sabbia accumulata durante una partita a beach volley. E ora a rischiare sono i carabinieri che lo hanno fermato: si parla di inesattezze nel verbale. Dalle parole riportate su carta sembrava infatti che Luca avesse addirittura aggredito la donna. Versione smentita subito dalla stessa signora, il giorno dopo: "Ho visto sì che si toccava, ma non ha toccato me".  L'assoluzione - Nell'esaminare la causa il pm, Francesco Scavo, ha chiesto l'assoluzione con formula piena perché il tentativo di violenza non è mai avvenuto. Per il magistrato se la denuncia ai carabinieri rettificata "fosse stata allegata subito agli atti probabilmente l'imputato si sarebbe evitato la convalida dell'arresto e altre due settimane di detenzione".Anche il reato di atti osceni in presenza di minori è poi decaduto nel corso dell'esame in aula. "Minorenni in giro in quel momento non ne ho visti", ha precisato la testimone. Così il giudice, per questa aggravante, ha disposto un approfondimento dell'indagine, ma a carico dei carabinieri che hanno redatto il verbale d'arresto.  

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