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Lampedusa, recuperati 195 corpiI sub: "Ci sono mucchi di cadaveri"Kyenge: "Rivedere la Bossi-Fini"

Cecile Kyenge

Nicoletta Orlandi Posti
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I sommozzatori si immergono nell'acqua gelida e quando riemergono sono stravolti. Non ci si può mai abituare all'orrore della morte. I corpi dei profughi rimasti incastrati nel relitto del barcone nel naufragio di Lampedusa avvenuto all'alba di giovedì sono gonfi, deformati, quasi in decomposizione. E i sommozzatori, nel tentare di recuperare i cadaveri in acqua abbracciano quei corpi senza vita con pudore. Come se non volessero deturparli. Alle sei del pomeriggio sono stati recuperati dal fondale, a 47 metri di profondità, settanta corpi, ma la conta non è ancora finita. Sale così ulteriormente il numero delle vittime che si aggira intorno ai duecento. I cadaveri recuperati sono stati sistemati nei tre camion frigoriferi arrivati al molo Favaloro e poi trasferiti nell'hangar-obitorio dell'aeroporto, dove ci sono altre 111 bare, tra cui quattro bianche contenenti le spoglie di bambini. Il rito è sempre lo stesso: appena portati sulla banchina, i cadaveri vengono fotografati, viene rilevata l'impronta e si aspetta il nulla osta del magistrato per potere sigillare la bara di legno. Uno strazio infinito.  Intanto ai 155 superstiti al naufragio, che sono ospitati nel Centro d'accoglienza insieme con altri 800 profughi, oggi sono state mostrate le fotografie dei morti. Sarebbero 17 i migranti africani che durante il terribile naufragio hanno perso una persona cara. Chi la moglie, chi il fratello o la sorella. Chi il figlio. Ieri si sono rivolti al Presidente della Camera, Laura Boldrini per chiedere di potere vedere i parenti morti nella tragedia. E oggi lo hanno fatto con il ministro per l'Integrazione Cecile Kyenge, arrivata questa mattina al Centro d'accoglienza. Ad accompagnarla il sindaco di Lampedusa, Giusi Nicolini. Le due sono arrivate abbracciate. Il ministro è uscita dalla struttura di contrada Imbriacola visibilmente commossa. E ancora di più quando si è recata al molo Favaloro per assistere all'arrivo dei sessanta corpi straziati recuperati in acqua. Quando una giornalista tedesca le chiede che cosa ha provato nel vedere quelle scene, risponde con garbo ma con fermezza: "Preferisco tenerlo per me. Ma al Comune, dove incontra la stampa, sbotta e ribadisce con fermezza che va rivista la legge Bossi-Fini. Mentre il sindaco Giusi Nicolini attacca la Lega e l'eurodeputato Matteo Salvini che nei giorni scorsi aveva definito 'clandestini' i profughi morti in mare. A chi chiede al ministro Kyenge se una modifica della legge Bossi-Fini possa spaccare la maggioranza di Governo, lei riponde: "Ora metteremo sul tavolo di lavoro gli strumenti per rivedere le norme sull'immigrazione e il reato di clandestinita'. Spero che questa strage ci possa far riflettere sulla nostra posizione, sulle nostre frontiere, il nostro mare e soprattutto chiedere che questo dramma non deve essere affrontato da soli ma insieme all'Europa". E ancora: "Nei prossimi giorni si riunirà il tavolo interministeriale e, non è solo opinione mia, dovrà essere riesaminata la legge Bossi-Fini. Ma norma va cambiata, non ci deve essere un approccio repressivo ma di accoglienza". Dello stesso parere, il sindaco Giusi Nicolini che è meno diplomatica: "La legge va abolita subito - dice con forza - S-u-b-i-t-o. Non può più essere la Polizia ad occuparsi dei bambini profughi, ospiti del Centro d'accoglienza o dei loro trasferimenti". Poi il sindaco attacca l'europdeutato Matteo Salvini della Lega che aveva definito 'clandestini' i morti del naufragio: "Salvini non sa di cosa parla - sbotta - lui e quelli della Lega sono stati liberi di parlare di bestemmiare conro la dignità umana senza essere mai perseguiti per diffamazione o smentiti e smascherati. La Lega va spazzata via...". Intanto le bare cpn i morti sono ancora nell'hangar della morte all'aeroporto in attesa di essere trasferiti per la tumulazione. "Non si sa ancora quando verranno trasferiti - spiega il sindaco - aspettiamo di capire dove li possono portare. Agrigento ne accoglierà trenta, altri andranno in piccoli comuni. Ma c'è stata una grande solidarieta'". Mentre cala la sera su Lampedusa sono ancora centinaia gli uomini delle forze dell'ordine e dei Vigili del fuoco al lavoro sul molo Favaloro e sull'isola. Tra loro ci sono anche i 'palombari' della Marina militare. ''Lavoreremo a oltranza fino a quando non avremo recuperato tutti i corpi'', dice all'Adnkronos il Tenente di Vascello, Michele Franceschino, comandante di nave Cassiopea, il pattugliatore che ha portato a Lampedusa 11 palombari della Marina militare, impegnati nelle operazioni di recupero dei corpi dei migranti dopo il naufragio di giovedì sulla maggiore delle Pelagie. Partita da Augusta, nave Cassiopea ha imbarcato una speciale attrezzattura di supporto ai soccorrittori, la camera iperbarica per i palombari e un team sanitario specializzato in fisiopatologia subacquea, pronto a ogni evenienza. ''Stiamo fornendo supporto al gruppo operativo subacquei della Marina -spiega il comandante Franceschino- le condizioni meteorologiche sono migliorate e le operazioni si svolgono con regolarita'''. ''C'è massima collaborazione -assicura- il nostro obiettivo e' fornire assistenza al personale che sta operando. E c'è l'impegno di tutti''. E per mercoledì è in arrivo a Lampedusa Jose' Maria Barroso, il Presidente della Commissione Ue, che arriverà insieme con il ministro dell'Interno Angelino Alfano, come annunciato oggi dal premier Enrico Letta.

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