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Il governo fa pagare le tasse ai terremotati

Giovanni Ruggiero
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La lettera del commissario straordinario per la ricostruzione, Paola De Micheli, è arrivata insieme all' ennesima, paurosa, scossa che ha fatto tremare ancora una volta la terra a Rieti, Amatrice, Accumoli e nel resto del cratere tra Lazio e Abruzzo: dal 16 dicembre i terremotati devono tornare a pagare le tasse. Niente da fare per i «titolari di reddito d' impresa e di lavoro autonomo e per gli esercenti attività agricole». La riscossione dei tributi riprenderà dalla metà del mese prossimo, fa sapere l' esponente del governo, e sebbene sia senza applicazione di sanzioni ed interessi, è una doccia fredda per le popolazioni del Centro Italia già duramente colpite. Le imposte dovute nel periodo dall' 1 dicembre 2017 al 31 dicembre 2017 erano state sospese dopo la scossa del 24 agosto, adesso i terremotati devono rimettere mano al portafogli. La De Micheli segnala che, in previsione della scadenza del prossimo mese, Abi e Cassa depositi e Prestiti hanno sottoscritto una convenzione che contiene le linee guida per la concessione di finanziamenti agevolati, «garantiti dallo Stato, finalizzati proprio alla ripresa della riscossione tributaria nei territori delle regioni Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria». Ma è una magra consolazione per chi non ha ancora una casa e ha perso tutto. In molti dei 140 paesi del cratere sono ancora ben visibili le macerie, i segni della devastazione, i servizi essenziali che non partono. Ieri sera un' altra scossa di magnitudo 3.7 nel Reatino ha fatto ripiombare la popolazione nel panico e la notizia, adesso, è che dopo la moratoria di un anno, si tornano a pagare le tasse. Non protestano solo i cittadini, riuniti nei vari comitati come il Coordinamento Terremoto Centro Italia che ha manifestato a Roma, ma anche i sindaci e gli esponenti di Mdp attaccano a gamba tesa. La deputata Laura Ricciatti è sbalordita «dell' ennesima missiva della commissaria in cui suggerisce l' ipotesi di accendere un mutuo o prendere un prestito con banche convenzionate per interrompere la sospensione del pagamento dei mutui e dei tributi». Sarebbe, dice, «un ulteriore disagio arrecato ai terremotati, un pessimo "presente" per ricordare l' anniversario del sisma». Ricciatti ha fatto un emendamento alla Legge di Bilancio per prorogare di un anno la ripresa della riscossione. Molto duro anche il sindaco di Leonessa, Paolo Trancassini, che da tempo attende che partano i lavori di una scuola ma è costretto a scontrarsi con «la scelta scellerata del governo di investire in burocrazia». Trancassini ha deciso di fare da solo: «Realizzeremo direttamente ciò che serve ai nostri ragazzi, spendendo meno di quanto stanziato e in poco tempo utilizzando il potere d' ordinanza del sindaco». Ok rispettare le procedure, ma quando c' è l' emergenza è meglio agire. di Brunella Bolloli

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