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Totò Riina, la Chiesa nega i funerali: "Era un pubblico peccatore"

Sara Ghisoni
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La presa di posizione della Cei (Conferenza episcopale italiana) è netta: nessun funerale pubblico per Totò Riina. Il Capo dei capi è morto nella notte nel reparto detenuti dell'ospedale di Parma, era in coma da giorni dopo aver subito due interventi chirurgici. Era stato arrestato nel gennaio del 1993 dopo 24 anni di latitanza, veniva tuttora considerato come l'indiscusso capo di Cosa Nostra: stava scontando 26 ergastoli, tra le numerosi stragi commesse si ricordano quelle in cui persero la vita Falcone e Borsellino. "Ricordo la scomunica del Papa ai mafiosi, la condanna della Chiesa italiana che su questo fenomeno ha una posizione inequivocabile. La Chiesa non si sostituisce al giudizio di Dio ma non possiamo confondere le coscienze. I funerali pubblici per Riina sarebbero un segno che confonde”, così parla il portavoce della Cei don Ivan Maffeis. Sulla stessa linea si pone monsignor Michele Pennisi, arcivescovo di Monreale (paese natale del boss mafioso) che sostiene: "Trattandosi di un pubblico peccatore non si potranno fare funerali pubblici. Ove i familiari lo chiedessero si valuterà di fare una preghiera privata al cimitero".

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