Pamela Mastropietro, il nigeriano preso e subito rilasciato: la vergogna della giustizia italiana
Innocent Oseghale, il nigeriano accusato di aver ucciso Pamela Mastropietro, esattamente un anno fa, era stato arrestato dagli uomini della Squadra Mobile di Macerata nel centro della città, in pieno giorno, per aver spacciato marijuana a un minorenne. Ma il magistrato, riporta Il Tempo, l'aveva subito rimesso in libertà, per poi condannarlo cinque mesi dopo a 4 mesi di reclusione (con pena sospesa). Leggi anche: Pamela Mastropietro, ora è caccia al complice del nigeriano Ill 3 febbraio dell'anno scorso, Innocent si trovava ai giardini Diaz, la stessa piazza in cui un tassista peruviano ha riferito ai carabinieri di aver accompagnato Pamela Mastropietro martedì mattina e dove lei potrebbe aver incontrato il suo presunto assassino. I poliziotti lo avevano sorpreso mentre cedeva una dose a uno studente minorenne. Vedendo avvicinarsi gli agenti, Innocent aveva gettato per terrai i 5 grammi di marijuana che aveva. Da lì, la perquisizione nell'appartamento dell'extracomunitario e il ritrovamento di altri 20 grammi di marijuana. Questo era bastato per metterlo agli arresti domiciliari con l'accusa di spaccio di stupefacenti aggravata dalla cessione a un minore. L' indomani il pm Francesca D' Arienzo aveva chiesto la convalida dell' arresto e l' obbligo di firma. Il giudice del Tribunale monocratico Enrico Pannaggi, considerato che l' imputato era incensurato, aveva deciso di rimetterlo in libertà, dopo aver convalidato l' arresto.