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Ponte Morandi, parla uno degli ingegneri che lo ha costruito a Genova: "Segnalai le oscillazioni, non avevano soldi"

Gino Coala
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È la manutenzione sul ponte Morandi sotto accusa a due giorni dal crollo che ha ucciso almeno 38 persone. Gli ultimi dubbi sulla validità dei lavori che hanno interessato la struttura arrivano dagli ingegner Saverio Ferrari, tra coloro che ha costruito il ponte con l'ing. Riccardo Morandi. Leggi anche: Ponte Morandi, la disperazione del responsabile degli ispettori: "Meno controlli, non ci sono soldi" Intervistato da Repubblica, Ferrari ha provato a spiegare quali possano essere le ragioni del crollo: "Il collaudo nel 1967 era stato fatto con le motrici Fiat - ha ricordato - nel 1979 sono arrivati gli autotreni, quindi la portata è aumentata notevolmente". Quel che però è accaduto dopo può aver inciso notevolmente sulla stabilità del ponte: "Sono passato parecchie volte sul ponte e ho sentito le vibrazioni del piano stradale, proprio dove c'erano le giunture. Denunciai queste oscillazioni all'ufficio progettazione della società Morandi, mi risposero che non c'erano i soldi per sistemarlo". Ora che il ponte è quasi del tutto crollato, non resterà altro che ricostruirlo. Ma sui tempi l'ing. Ferrari si dimostra pessimista: "Ci vorranno almeno due anni".

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