Roma, intervista al procuratore Otello Lupacchini: "Si riorganizza la malavita nella Capitale"
Otello Lupacchini è il magistrato che nel '94 portò alla sbarra tutti i boss e gli affiliati della famigerata Banda della Magliana che terrorizzò Roma. Oggi è procuratore generale di Catanzaro ma qualcuno, “ben informato”, gli ha chiesto di rientrare nella capitale per “ristabilire l'ordine” e “informare i suoi colleghi delle nuove e vecchie bande criminali”. “Non so se è un invito a togliermi dai piedi da dove sto, o se possa servire a qualcosa venire là. Quello che è certo è che si tratta di qualcuno che sa quello che scrive, un appunto di gente molto ben informata”. Procuratore, che sta succedendo oggi alla Magliana? “C'è una riorganizzazione del tessuto criminale in atto. La vittima dell'agguato, considerati i precedenti che annovera, indubbiamente fa parte di quella ragnatela di rapporti tra il vecchio e il nuovo sistema fondato sull'usura, lo spaccio, la detenzione di armi. Il ritorno alla ribalta di questo personaggio riporta alla mente vecchi rapporti anche con i Casamonica, relativi all'omicidio Pisnoli e alla rete di relazioni di quella famiglia”. Una nuova Banda della Magliana si sta davvero ricostituendo? “La Magliana come organizzazione non c'è più per vari motivi, ma chi ne faceva parte ha un know-how criminale che può aver rimesso in campo con giovani virgulti. Qualcuno ci ha provato ed è morto ammazzato, altri no. Dal 94 al 2013 c'è una scia di sangue che va da Frau ad Angelotti e Simmi. Più dei singoli delitti, andrebbero studiate le connessioni, fondamentali per leggere gli indizi e fare prevenzione”. di Beatrice Nencha