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Uccidere migranti per affondare Matteo Salvini e il governo. Retroscena: il vero obiettivo dei trafficanti

Cristina Agostini
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C'è un motivo se sono riprese le partenze ed "è la presenza della navi delle Ong al largo della Libia. I trafficanti sanno che le navi delle organizzazioni umanitarie sono a poche miglia dalla costa e dicono ai migranti: poche ore e vi salvano, salite su questo gommone. Mica dovete arrivare fino in Italia! Loro si fidano e partono". A parlare è il colonnello Masoud Ibrahim Abdelsamad, capo del centro di coordinamento internazionale della Guardia Costiera libica che spiega la situazione a Il Giorno: "Non dico certo che le Ong sono in accordo con i trafficanti ma che i trafficanti usano spregiudicatamente la loro presenza per fare i loro affari. E visto che i trafficanti usano gommoni in pessime condizioni e li caricano all' inverosimile il risultato che chi non viene salvato nelle prime 10-16 ore di viaggio spesso affoga". Leggi anche: "Cogl***, criminale, hitleriano". Gino Strada ha perso la testa: diluvio di insulti contro Salvini Nel 2018, continua, sulla stessa linea di Matteo Salvini, "abbiamo intercettato e salvato in tutto 15.235 migranti, grossomodo gli stessi dell'anno prima. Ma con le partenze in ripresa per colpa soprattutto del ritorno delle Ong, non possiamo coprire tutto". Mentre altre fonti danno altre spiegazioni: il fatto che i gruppi criminali libici che non beneficiano degli "aiuti", che arrivano ufficiosamente dall'Italia alla Libia per tenere sotto controllo i flussi, vogliono cercare di riaprire il rubinetto per poi essere contattati e ricevere a loro volta una fetta della ricca torta. Per far questo stanno spostando gruppi di migranti sulla costa. Questi immigrati sono gestiti da gruppi criminali che non fanno parte dell'accordo con l'Italia e che vogliono usarli come una pistola puntata verso il nostro Paese. 

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