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Giuseppe Gulotta, 22 anni in carcere da innocente: chiede 66 milioni di euro dei carabinieri

Ventura Cigno
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Giuseppe Gulotta ha chiesto all'Arma dei carabinieri un risarcimento di 66 milioni di euro per aver scontato 22 anni in carcere da innocente. Gullotta è stato vittima di un errore giudiziario che lo condannò all'ergastolo per l'omicidio di due carabinieri della caserma di Alcamo (Tp) avvenuto nel 1976, quando l'imputato aveva 18 anni. Fu la Corte di Appello di Reggio Calabria ad assolverlo dopo un calvario durato più di vent'anni tra detenzione e processi. Nel 2016, infatti, gli riconobbe un risarcimento di 6 milioni e mezzo di euro. Il suo avvocato, Baldassare Lauria, ha dichiarato ad Adnkronos che allora "I giudici stabilirono che la confessione venne estorta e gli venne riconosciuto il risarcimento". Di recente, l'avvocato Lauria insieme al collega Pardo Cellini ha depositato presso il tribunale di Firenze l'atto che accusa l'Arma dei carabinieri. I legali, infatti, hanno spiegato che il giudice 36 anni fa compì un errore solo perché gli sarebbe stato portato un verbale falso. Pertanto, dopo due secoli di storia, l'Arma dei carabinieri è stata citata per responsabilità penale. Come spiegato da Lauria, l'atto depositato contiene in particolare due profili rilevanti: “Il primo riguarda la responsabilità dello Stato per non aver codificato negli anni il reato di tortura. Il secondo profilo è quello che attiene agli atti di tortura in una sede istituzionale (la caserma dei carabinieri) da personale appartenente all'Arma che ha generato un gravissimo errore giudiziario". Per di più, sarebbe stata la stessa Corte di Cassazione a dire ai due legali di presentare la richiesta di risarcimento direttamente all'Arma, ora accusata di torture e di falsa confessione estorta ai danni di Giuseppe Gulotta.

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